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Cronaca

Con la bici sul treno: il racconto di una domenica poco felice

Quello che dovrebbe essere un servizio di alto livello costringe le nostre ferrovie a una figura discutibile. Il racconto del disagio sofferto da diversi affezionati alle due ruote e ai binari sul blog dei pendolari dell'Alto Friuli

Una domenica in bici sul treno, alla scoperta delle bellezze e delle ciclovie del Friuli Venezia Giulia. Il servizio trasporto è previsto da Trenitalia, ma gli standard sono diversi da quanto ipotizzato dall'utenza. Ecco quanto riporta a tal proposito il blog dei pendolari dell'Alto Friuli.

Non è la prima volta che solleviamo la problematica riguardante il servizio treno + bici offerto da Trenitalia. Con l’introduzione del collegamento Mi.Co.Tra. Udine-Villach (gestito da Ferrovie Udine-Cividale e OBB) si è finalmente visto come il servizio dovrebbe essere svolto, ovvero con una carrozza dedicata alle bici, le quali sono poste con cura da parte di uno steward in un vano adeguato.

Trenitalia invece continua la sua gestione “approssimativa” del servizio, dimostrando il suo completo disinteresse, salvo incamerare il supplemento dal costo di 3,50 Euro a bicicletta. Tutti conosciamo la valenza turistica della ciclovia Alpe Adria, vero gioiello della nostra regione, capace di attrarre ogni fine settimana migliaia di ciclisti (ieri al posto di controllo di Valbruna alle 10.30, si contavano già oltre 1.000 passaggi di ciclisti); ebbene, nonostante il servizio treno + bici possa configurare un’opportunità di business per Trenitalia e di promozione turistica del Territorio, si continua ad offrire un servizio vergognoso.

Ieri ad esempio Trenitalia ha messo a disposizione dei tanti ciclisti che avevano scelto il R. 11094 Trieste (p. 7.35) – Udine (p. 9.03) – Gemona (p. 9.30) - Tarvisio (a. 10.19) una vecchia Ale 801. Un treno assolutamente inadeguato alle necessità dei ciclisti, visto che i passeggeri sono stati costretti ad accatastare in due corridoi oltre 50 biciclette. Un caos indescrivibile, un groviglio di ruote e pedali, con biciclette sistemate alla buona un po’ ovunque, rendendo inaccessibile il passaggio e persino l’accesso al wc. Un servizio che non merita il costo del supplemento richiesto, nonostante la buona volontà del personale di bordo, che ha fatto tutto il possibile per far caricare le biciclette e rendere per quanto possibile confortevole il viaggio dei passeggeri.

Il treno per la cronaca è arrivato a Tarvisio con 7 min. di ritardo a causa delle operazioni di carico e scarico delle bici, ma non è questo il problema, anzi, ribadiamo lodevole è stato l’impegno del personale addetto, meno quello di chi comanda e dovrebbe assumere ben altre decisioni. “Ormai ci siamo stufati anche di indignarci” è l'amaro commento di uno dei passeggeri presenti ieri a bordo del R. 11094, “questa scena si ripete ogni domenica di luglio e agosto da anni ormai e tutti fanno finta di non sapere”. Vista la situazione ci appelliamo alla Regione e in particolare alla Presidente Serracchiani, titolare delle deleghe alla mobilità, affinché si assumano le soluzioni più opportune per risolvere il problema contingente, compresa l’immediata applicazione di una salata penale a Trenitalia, che a nostro parere non sta rispettando il contratto di servizio.

Solo con una multa esemplare, il Gestore forse comprenderà che così non si può andare avanti. Non vediamo altro correttivo praticabile se non mettendo mano al portafoglio di Trenitalia. E’ bene sottolineare che la domenica circolano meno treni rispetto ai giorni feriali e pertanto Trenitalia ha certamente a disposizione più carrozze da poter destinare al trasporto di biciclette, almeno una.

Riassumendo ci domandiamo:
1) Che senso ha contrassegnare un treno con servizio bici al seguito quando il mezzo è omologato per il trasporto massimo di sole 4/6 biciclette?
2) E’ possibile pretendere il pagamento di un supplemento di 3,5 euro per un servizio che in realtà è un disservizio?
3) Come si fa a non prevedere durante la stagione estiva almeno 30-50 biciclette sull’unico treno della domenica da Trieste a Tarvisio?
4) Sotto il profilo turistico è possibile promuovere la Ciclovia Alpe Adria quando non vi sono treni che garantiscano il servizio treno + bici?
5) I nostri politici si rendono conto che servizi del genere rendono il nostro Paese ridicolo agli occhi dei numerosi turisti stranieri che percorrono l’Alpe Adria ed utilizzano il treno per spostarsi?

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