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Cronaca

Polemica parcheggi e tariffe, il Pd: «Sono le stesse da 15 anni»

Dalla segreteria a Palazzo D'Aronco, la replica è unanime: «Non sono state modificate dal 2001, e l'adeguamento non supera l'indice Istat»

«Le tariffe sono le stesse da 15 anni, non sono state modificate dal 2001. Ciò basterebbe a stemprare tutte le polemiche». È quanto sostenuto dai vertici del Pd cittadino. Il vicesindaco, Carlo Giacomello, la capogruppo a palazzo d’Aronco, Monica Paviotti e il segretario dem, Enrico Leoncini, ricordano che «l’adeguamento Istat, rapportato per questo periodo, è stimato al 25% e la rimodulazione applicata non supera questa percentuale».

«Discorso a parte per piazza Primo Maggio dove, in coerenza con l’apertura del nuovo parcheggio, la rimodulazione ha lo scopo di favorire logicamente l’apertura dello stesso». La scelta politica di favorire i parcheggi in struttura è la scelta a cui in tutto il Paese – come del resto in tutta Europa, qualsiasi sia il colore politico di chi amministra - tutte le amministrazioni tendono. Il messaggio che vogliamo dare è semplice, chiariscono: «sostare in un parcheggio in struttura a Udine (ovvero al coperto, vigilato e senza girare a vuoto per la città) costava e costerà in futuro molto meno di un caffè». Le scelte fatte «vanno dunque in questa direzione e consentono alla città di mantenere un livello tariffario tra i più bassi di tutto il nord Italia». Nello stesso tempo «forniamo un’offerta di parcheggio a chi vive in città, o chi frequenta giornalmente o saltuariamente Udine, assolutamente amplia e variegata». In quanto alla sosta a raso, i vertici del partito ricordano che  «le scelte fatte sono in coerenza con il principio della rotazione della sosta che consente - per citare un solo esempio – a chi si reca in visita alla Quiete, di avere la possibilità di trovare un parcheggio nell’adiacente via Sant’Agostino dove attualmente i posti auto sono perennemente occupati 24 ore su 24. La scelta di incentivare i parcheggi in struttura, inoltre, ha lo scopo di ridurre il traffico parassita prodotto dagli automobilisti alla ricerca di uno stallo libero ed è funzionale al raggiungimento dell'obiettivo 50-25-25 con il quale l'amministrazione si propone di ridurre il traffico e l'inquinamento puntando ad avere, entro il 2025, il 25% di persone che si muovono con mezzi pubblici o in bicicletta e solo il 50% con l'automobile privata». 

Per ciò che riguarda la scelta del parcheggio del teatro, questa, «va nella direzione di fornire una possibilità di sosta lunga a un prezzo esiguo (2 euro al giorno è probabilmente un record a livello nord Italia, nuovamente) in un’area dove attualmente per chi, a esempio si reca a Teatro, è praticamente impossibile trovare posto».

I democratici danno risposta anche alle critiche ricevute dall’opposizione: «Ai consiglieri che criticano diciamo di visitare i centri non solo della nostra regione ma anche di altre città. Così potranno capire bene di cosa stiamo parlando e quali sono le nostre ragioni». In quanto, in particolare, alle critiche mosse da Bosetti: «al consigliere Bosetti ribadiamo quello che già in Consiglio comunale è stato risposto e che finge di non sentire: le nuove superfici commerciali di vendita sono ottenute senza concedere 1 metro quadrato in più a nessuno operatore. Le aree sono ricavate dal diverso utilizzo degli edifici esistenti. Per non parlare del recupero dell’area dismessa dell’ex Coca cola in completo stato di abbandono da oltre 20 anni. Forse le invettive del consigliere Bosetti – hanno proseguito - e di tutta l’opposizione andrebbero fatte in altri Comuni della regione, certamente non al Comune di Udine. Infine ricordano che tra l’operazione di via della Faula e quest’ultima, la città usufruisce di un investimento in infrastrutture fatto dai privati, e quindi a costo zero per la città, che arriverà quasi a 10 milioni di euro. Più di tutto quanto l’amministrazione ha potuto investire in opere (causa purtroppo al patto di stabilità) lo scorso anno».

«Questi sono fatti – hanno concluso - non parole buttate al vento informando in maniera scorretta l’opinione pubblica nella speranza di racimolare, con l’inganno, il consenso». «Siamo disposti – hanno ribadito come già fatto in passato - come sempre al confronto con chiunque lo chieda e possiamo valutare benissimo delle migliorie, ma l’idea politica di fondo rimane, e ribadiamo è assolutamente coerente con l’idea di mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale, di sviluppo dei centri storici e di fruibilità dei centri urbani, a cui tutta l’Europa fa riferimento».

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