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Rancio, alzabandiera e gara di pattuglia atletico-militare: indignazione per il ritrovo degli Arditi in Friuli

Il 30 e 31 luglio è in programma un evento per il centenario della Federazione nazionale Arditi d'Italia e il 105esimo della creazione dei reparti d'assalto: l'Anpi deplora la concessione del patrocinio dei Comuni di Manzano e Capriva del Friuli

Una manifestazione considerata di stampo neofascista avrebbe ricevuto il patrocinio di due Comuni, quello di Manzano e quello di Capriva del Friuli. Ad accorgersene e ad esprimere indignazione è stata l'Anpi, attraverso le parole del presidente regionale Dino Spanghero. "Apprendiamo con sconcerto che alla manifestazione del 30 e 31 luglio programmata dalla Federazione Nazionale Arditi d’Italia è stato concesso il patrocinio di alcuni Comuni, tra cui Manzano e Capriva del Friuli", si legge in una nota diramata dall'Anpi. 

I patrocini

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La locandina dell'evento, in programma il 30 e 31 luglio, pubblicizza addirittura una gara di pattuglia atletico-militare a squadre di tre persone per un trofeo aperto a tutte le associazioni combattentistiche d'arma. Le due giornate saranno scandite anche dal "rancio" e dall'alzabandiera e si svolgeranno prevalentemente alla Sdricca di Manzano. La Federazione nazionale Arditi d’Italia è stata fondata nel novembre del 1922 da Benito Mussolini, dopo che il corpo militare degli Arditi, costituito nel 1917 proprio a Sdricca di Manzano era stato sciolto nel 1920.

Il programma

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L'indignazione

"Il manifesto, le foto ed il programma (in cui spicca la presenza del gruppo musicale triestino Ultima Frontiera, esplicitamente neofascista) sono inquietanti, sul piano storico come su quello democratico e civile: hanno tutte le prerogative di una manifestazione di ispirazione fascista, che ovviamente è vietata dalle disposizioni finali e transitorie della Costituzione e dalle successive leggi Scelba e Mancino", continua Spanghero riferendosi agli eventi in programma che, secondo lui e l'associazione che presiede non dovrebbero essere autorizzati. "La storia degli Arditi è una storia di esaltazione della violenza, ammantata da valori patriottici, dal nazionalismo prima e dal fascismo poi. Il culto della forza violenta, feroce ed assoluta che veniva inculcato negli uomini di quei reparti, fu lo stesso che permeò i movimenti di quello squadrismo fascista, che rese possibile trascinare l’Italia nella vergogna della dittatura, portandola ad una nuova guerra, che costò morte e distruzione alla gente dei nostri paesi. Apologia della violenza, quindi; nulla a che fare con i valori di Patria e di democrazia su cui fondano la nostra Repubblica e la nostra Costituzione", spiega Spanghero.

Richiesta

"Alla luce delle considerazioni esposte, riteniamo inammissibile che questo tipo di manifestazioni abbiano il consenso ed il patrocinio di Istituzioni pubbliche, che traggono la loro ragion d’essere e la loro autorevolezza da un mandato costituzionale, che ci si aspetta sia onorato nello spirito e nella lettera. Auspichiamo, pertanto, una chiara e netta dissociazione delle Amministrazioni pubbliche citate nel manifesto", conclude in rappresentanza del Comitato regionale Anpi Friuli Venezia Giulia il presidente Dino Spanghero.

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