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Cronaca

Passaporto vaccinale per il turismo: cosa cambierebbe per il Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia i turisti europei sono più del 50%: lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est

La proposta di un “digital green pass”, che permetta ai cittadini dell’Unione Europea di muoversi in sicurezza evitando la quarantena, potrebbe essere un'occasione di rilancio per il turismo del nostro Paese, soprattutto per le regioni di Nordest.
Infatti, secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, in Friuli Venezia Giulia la quota di presenze turistiche determinate dai Paesi che potrebbero adottare questo speciale passaporto supera il 50%.

La proposta

Secondo la proposta discussa dalla Commissione Europea, il documento sarà valido in tutti gli Stati membri, ma sarà aperto anche a Svizzera, Liechtenstein, Norvegia ed Islanda. Si tratterebbe di un’opportunità molto interessante per le regioni di Nordest: infatti la quota di ospiti europei si aggira attorno al 50% in Friuli Venezia Giulia. A livello territoriale, le province di Nordest più favorite dal “digital green pass” sarebbero Gorizia e Bolzano, dove le presenze turistiche provenienti dai Paesi europei sono in media il 65,5%. Sopra il 50% anche Venezia ed Udine, mentre a Trieste la quota è circa il 36%.

La proposta di un pass per agevolare gli spostamenti dei cittadini dell’Unione Europea per motivi turistici - spiega Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est e del Distretto Turistico Venezia Orientale - potrebbe certamente agevolare la ripartenza del settore, in particolare a Nordest. Il presupposto è però l’accelerazione del percorso vaccinale, che deve procedere senza indugi, altrimenti i turisti preferiranno le destinazioni dichiaratesi “covid free”.

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