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Cronaca

Passaggi a livello, i pendolari scrivono al Comune: «Basta strumentalizzazioni»

I comitati, rispetto a quelli "Anti Treno" sono contrari alla dismissione della linea Bv Vat-Udine e al trasferimento in Circonvallazione dei treni passeggeri

Una lunga lettera indirizzata a sindaco, vice sindaco e assessore alla Mobilità del Comune di Udine in cui si chiede che la vicenda dei passaggi a livello in città venga trattata con serietà e senza populismo. E' quella inviata dai Comitati dei Pendolari regionali contro la "strumentalizzazione" sulla questione "considerato - si legge nella lettera - che ormai abbiamo perso il conto del numero dei Comitati AntiTreno che sono sorti in questi mesi, frutto di divisioni interne e ideologiche, tanto che ormai ci sono più Comitati che passaggi a livello a Udine".

In sostanza il Comitato chiede un sistema di mobilità efficiente basato sull'integrazione treno-bus: "In nessuna città al mondo  infatti una ferrovia internazionale e strategica, come la nostra Pontebbana, viene deviata fuori città, allungando il tragitto di 10 km solo per i capricci di pochi a discapito degli interessi della collettività. Da sempre siamo favorevoli al trasferimento in linea di Cintura di tutto il traffico merci; trasferimento quasi completato a fine 2015, così come dichiarato recentemente dall'Assessore Santoro. Siamo invece contrari alla dismissione della linea Bv Vat-Udine e al trasferimento in Circonvallazione dei treni passeggeri. Una decisione del genere sarebbe una vera e propria “sciagura ferroviaria” e non risolverebbe i problemi dei passaggi a livello, atteso che resterebbero attivi quelli della linea Udine-Cividale, le cui sbarre si chiudono ben 48 volte al giorno rispetto alle 25 della linea Tarvisio-Udine".

Secondo il comitato, il traffico passeggeri, se fosse spostato in Cintura, comporterebbe: un aumento di 10 km del tragitto da Bv Vat a Udine (14,3 km contro gli attuali 4,3 di oggi) e un aumento dei tempi di percorrenza di oltre 10 min. Maggiori costi per gli utenti a fronte dell'aumento del kilometraggio (aumento di biglietti e abbonamenti nell'ordine del 10-15%) e maggiori oneri per la Regione e quindi per la collettività a fronte del maggior pedaggio da corrispondere a RFI e del maggior corrispettivo da riconoscere a Trenitalia mediante il contratto di servizio oltre a un costo spropositato (oltre 50 milioni) per adeguare la linea di Cintura.

La  possibile soluzione? "Se vogliamo limitare il disagio a costo zero - conclude il Comitato - , è sufficiente migliorare l'instradamento dei treni in arrivo a Udine, sensibilizzando RFI ad ottimizzare la gestione dei segnali di protezione di Bv Vat e Via Buttrio, limitando così il tempo di chiusura dei PL, nonché prevedere una migliore viabilità cittadina, sfruttando al meglio il cavalcavia Simonetti". 

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