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Cronaca

Il "popolo del Palio" ricorda Angela Felice con un video e una lettera

Nell'anniversario della sua morte il Teatro Club Udine pubblica un video per custodire e condividere un pezzo importante della memoria collettiva di Udine e del Friuli

Il 2 maggio di tre anni fa, Udine perdeva una delle più apprezzate e amate esponenti del mondo della cultura e del teatro friulane. Dopo una breve e fulminante malattia, infatti, Angela Felice lasciava il Friuli e “il suo nido di vicolo del Paradiso”, come amava definire la sua casa nel centro storico del capoluogo friulano, per andare a vegliare dall'alto sull'attività dei suoi amati giovani, accuditi da sempre come insegnante e come mentore artistica.

Con la sua figura esile, le gambette da ragazzina, il caschetto biondo, lo sguardo diretto, forte e gentile, sempre pronta all'ironia, la voce roca per le sigarette, ma chiarissima e diretta, è stata per anni colonna e chiave di volta del Palio Teatrale Studentesco Città di Udine in veste di direttrice artistica del Teatro Club Udine.

Il "popolo del Palio" omaggia Angela con un video ricordo

Ed è proprio dal “suo popolo del Palio” che ora arriva un affettuoso ricordo. Impensabile, infatti, proseguire le attività, pur in periodo difficile come questo segnato dalla pandemia, senza pensare a chi, quel Palio, lo ha coccolato, difeso a denti stretti e amato come pochi altri.

«Per noi, popolo del Palio – scrivono ex studenti, coordinatori, insieme con il responsabile artistico del Palio, Paolo Mattotti – , Angela era la stella polare, il faro nella tempesta, il nostro assoluto riferimento. Insostituibile. Le volevamo bene. È necessario ricordarla e farla conoscere a chi non ha avuto la fortuna di incontrarla attraverso il ricordo della sua vita».

Con questo intento, nell’anniversario della sua morte e in ricordo di Angela, il Teatro Club Udine pubblica sul proprio sito (www.teatroclubudine.it) un video, realizzato dal giovane regista Stefano Giacomuzzi, che attraverso il ricordo di chi l’ha conosciuta, intende custodire e condividere un pezzo importante della memoria collettiva di Udine e del Friuli. Il video fa parte di un lavoro più corposo ed impegnativo che verrà presto ultimato per commemorare i 50 anni del Palio Teatrale Studentesco di cui Angela Felice è stata indimenticata protagonista.

«Ogni anno del Palio, sotto la sua direzione – prosegue la lettera scritta in ricordo di Angela –, è stato un anno da ricordare come esperienza unica e irripetibile. C’è stato però un anno molto particolare che non va assolutamente dimenticato: l'anno in cui il Palio rischiò di chiudere i battenti per il mancato stanziamento dei fondi da parte della Regione. Era il 2014 e intorno a quella autentica minaccia si scatenò una risposta unanime di immensa solidarietà. Angela passò giorni e notti al computer a scrivere al mondo intero per mobilitare intellettuali, teatranti, politici, insegnanti, uomini, donne, ragazze e ragazzi, a favore del Palio e tutti risposero in un'ondata di sincero amore e fratellanza. Per primi furono proprio i ragazzi a rispondere alla chiamata. I ragazzi del Palio accompagnati e protetti dai loro coordinatori da sempre costituiscono lo scheletro e la forza di questa rassegna considerata ormai patrimonio della città».

Il desiderio di incontrare i giovani

Angela Felice aveva una personalità vulcanica, era in perpetuo movimento, ideava e organizzava incontri, serate e spettacoli per mettere in contatto le persone, e dar loro occasione di crescita intellettuale e culturale. Coltissima, generosa e appassionata, ha individuato il senso profondo della esistenza nell’impegno e nel bisogno di incrociare e far incrociare destini, di abbattere barriere culturali e sociali. Il suo costante desiderio era quello di incontrare l'essere umano e in particolare i giovani.

«Angela – conclude il “popolo del palio” nella lettera - sapeva incantare ed erano molte le cose che di lei incantavano. Per esempio quell'amore incondizionato per il 'suo Pier Paolo' che l'ha portata, in qualità di direttrice del Centro Studi P.P. Pasolini di Casarsa, a viaggiare in tutta l'Italia, e ben oltre i suoi confini, per parlare di lui e delle sue opere. Di lei, di Angela, rimangono come frutto di questo vero amore e dedizione i molteplici scritti e saggi di critica pubblicati nel corso di anni intensi e laboriosi che hanno contribuito a far conoscere il 'suo Pier Paolo' in tutto il mondo».

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