La solitudine dei palazzi invenduti di via Caccia
Entrambi ospitavano gli uffici della Regione e risultano ancora invenduti, sfitti e abbandonati. La dismissione dell'immobile più grande avvenne nel 2008, quello posto al suo fianco - che ospitava anche le aule dell'Università - venne abbandonato nel 2013
Scritte, bottiglie e immondizia ai piedi del grande edificio di via Caccia posto a ridosso di piazzale Osoppo. Medesima situazione anche per il palazzo più piccolo che lo affianca qualche metro più ad est. Entrambi sono di propietà di Inarcassa (Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti) e fino al 2008 hanno ospitato gli uffici e gli impiegati della Regione Fvg, fino al trasloco degli stessi nel grande palazzo di via Sabbadini. Da tempo sono stati affidati ad una società di gestione immobiliare ma nessun proprietario o affittuario è ancora stato individuato.
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L'immobile più grande
L'immobile ad ovest è il più grande e un tempo apparteneva all'Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro). E' alto otto piani e possiede oltre 11 mila metri quadri di superficie, oltre a due piani di parcheggio sottorraneo. Lo stesso, solo due anni fa, fu protagonista di un intervento dei vigili urbani che con alcuni accorgimenti posero fine alle incursioni e ai bivacchi in corso nello stabile da parte di senzatetto. Fu costruito poco dopo l'abbattimento della splendida villa Chiurlo, in stile Liberty ,che vi proponiamo nella fotografia in basso.
L'immobile più piccolo
Stessa sorte, ovvero l'oblio e l'inutilizzo, è toccato anche al palazzo più piccolo che precede il "fratello" lungo via Caccia. L'immobile fino a luglio 2013 vedeva i suoi 4.500 metri quadri ospitare gli studenti dell’Università di Udine e le lezioni di materie umanistiche e di giurisprudenza. I corsi furono poi spostati all'interno delle sedi di proprietà, fra palazzo Mantica, Blanchini o al Toppo Wassermann.
Nella Gallery le immagini del degrado e dell'abbandono dell'edificio più grande pubblicate da Sandro Papa sul gruppo Facebook “Udine sarebbe migliore se...”
