Operazione Blacksteel: l’ordinanza del giudice
L’ordinanza del Giudice che ha disposto il rigetto della richiesta di misura cautelare a carico dell'udinese Alessandro Casini
In merito all'operazione Blacksteel condotta tra Lombardia, Piemonte, Calabria e Germania contro il traffico illecito di rifiuti e il riciclaggio, a seguito della quale è stato disposto il sequestro di beni del valore complessivo di circa 90 milioni di euro, nel precedente articolo non è stata data evidenza degli aggiornamenti processuali e quindi dell’ordinanza del Giudice che ha disposto il rigetto della richiesta per misura cautelare nei confronti dell'udinese Alessando Casini. Dalle motivazioni del giudice si evince, infatti, che non vi sono gli elementi per il perfezionarsi dei delitti ipotizzati dal Pm nei confronti di Casini, ovvero che lo stesso fosse conoscenza di una struttura organizzata finalizzata al traffico (anche transfrontaliero) di rifiuti e alla commissione di reati tributari. Per il giudice, inoltre non c’è alcuna prova che Casini abbia operato in accordo con altri titolari di ditte né che conoscesse la rete di società costituite all'estero e che quindi la sua condotta possa aver contribuito alla realizzazione di un programma criminoso. L’attività di indagine non consente di affermare che, nonostante alcune irregolarità riscontrate, i quantitativi movimentati dall’impresa di Casini fosse ingenti e per questo anche la sua società non è stata destinataria di alcuna misura.