Andrei Talpis e la famiglia, una storia di continue violenze
C'erano stati dei precedenti nella tormentata vita della famiglia spezzata stamattina dalla follia omicida del 48enne moldavo
L'arrivo a casa ubriaco nel corso della notte, l'aggressione al figlio - con i colpi mortali - e poi il tentativo di uccidere anche la moglie che, nonostante le gravi ferite ricevute, è riuscita a scappare dalla casa di via del sole e superare il vicino passaggio a livello della littorina che porta a Cividale. Dopo circa 150 metri è stata raggiunta nuovamente dal marito, ancora armato di coltello, e solo l'intervento di un militare che abita a fianco le ha garantito al salvezza della vita. A quel punto Andrei Talpis è tornato verso casa quindi tornato verso casa e ha incontrato un metronotte cui ha detto: "Ho ucciso mio figlio, è tutta colpa di mia moglie, chiama un'ambulanza". In base alle prime ricostruzioni tutto sarebbe avvenuto intorno alle 4 del mattino, al rientro a casa dell'uomo da Udine.
I PRECEDENTI. Nel settembre 2012 Talpis era stato denunciato dalla polizia di Udine per porto abusivo di armi. Gli agenti erano intervenuti per sedare una lite tre lui e la moglie, nell'appartamento che condividevano in città. Al loro arrivo i poliziotti avevano trovato l'uomo in strada con un coltello in mano. Successivamente la donna aveva denunciato il marito per violenze, ottenendo l'ospitalità di un centro antiviolenze per alcuni mesi.