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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Più di 3 milioni di euro all’università di Udine per diciassette progetti di ricerca

Uniud sarà capofila di sette ricerche di rilevante interesse nazionale tre cui l’unica in Italia sulla slavistica. In parternariato per altre dieci

L’Università di Udine ha vinto 17 progetti ed ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni e 78 mila 232 euro erogati dal ministero dell’Università e della ricerca. Uniud sarà capofila di sette progetti di rilevante interesse nazionale (Prin) approvati e cofinanziati, e partner di altri 10 progetti. I Prin, di durata triennale, selezionati da esperti nazionali e internazionali, sono la principale fonte di finanziamento ministeriale della ricerca universitaria. Complessivamente, l’ateneo ha presentato 159 progetti per chiedere il finanziamento ministeriale, 52 in qualità di coordinatore e 107 come responsabile di unità locale.  

I progetti capofila

L’ateneo friulano coordina a livello nazionale l’unico progetto di slavistica e due dei tre progetti in campo giuslavoristico. Poi ci sono progetti su tematiche legate all’archeologia, all’ingegneria e alla comunicazione. 

L’archeologa Elisabetta Borgna coordina il progetto Mobility, social integration and culture change in the Mediterranean Bronze Age. Studierà la mobilità nel mondo antico e il suo ruolo nelle grandi trasformazioni per far luce su modelli di inclusione e integrazione come potenziale componente di rigenerazione sociale. I contesti archeologici scelti, dalle Eolie all’Egeo, rappresentano il fenomeno della connettività mediterranea. Saranno applicate procedure scientifiche quali le analisi chimico-fisiche dei materiali e le analisi bioarcheologiche dei resti umani, per capire provenienze, continuità e rotture di tradizioni produttive, diete, pratiche tecnologiche e sociali delle comunità antiche. I partner sono l’Università di Catania e il Cnr di Roma, più una serie di collaborazioni internazionali.. 

La giuslavorista Marina Brollo è la responsabile del progetto Strategie di inclusione attraverso la partecipazione nel lavoro per il benessere organizzativo. Lo scopo, che sarà raggiunto anche attraverso il reclutamento di giovani, è la valorizzazione delle persone nel lavoro e nel mercato, attraverso il ripensamento delle organizzazioni, dei modelli di gestione e delle norme vigenti. La pandemia ha accelerato le trasformazioni del lavoro, accentuando le diseguaglianze: il progetto ambisce a porre fine sia all’ingiustizia per i singoli, ma anche a evitare uno spreco di risorse e talenti per la collettività, in un contesto alla perenne ricerca di innovazione, finalmente anche sostenibile socialmente. Il progetto coinvolge anche i colleghi delle università di Bologna, Magna Grecia di Catanzaro, politecnica delle Marche, Statale di Milano, Pisa, Carlo Bo di Urbino e Ca’ Foscari di Venezia.

Il musicologo Roberto Calabretto coordina il progetto New music writing processes for cinema. L’obiettivo è affrontare uno studio scientifico e sistematico delle nuove pratiche di scrittura della musica per film, sempre più caratterizzate dall’utilizzo del computer che permette di comporre, arrangiare, orchestrare, mixare e spazializzare musica in ambienti interamente digitali o ibridi. L'obiettivo finale è la fondazione di un centro accademico-professionale di rilevanza nazionale e internazionale, sia per la comunità scientifica, sia per le case di produzione cinematografica. Oltre all’Ateneo friulano partecipano alla ricerca i conservatori di Rovigo e Trieste e le università di Genova e Torino.  

La slavista Roberta De Giorgi guida il progetto La Letteratura russa attraverso le opere: letture critiche e approfondimenti. Il progetto di ricerca è nato dal desiderio di fornire una visione radicalmente nuova della letteratura russa dalle origini (XI secolo) ai giorni nostri. Il più rilevante elemento di novità riguarda la metodologia applicata: il racconto della letteratura verrà condotto attraverso le opere. Partecipano alla ricerca le università La Sapienza di Roma, Statale di Milano e Pavia.

Valeria Filì, giuslavorista, coordina Labour as a driver of sustainable development. Il progetto ha un approccio multidisciplinare a forte caratterizzazione giuridica. Si propone di indagare l’attuazione in Italia degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 con riferimento alle ricadute sul sistema di welfare e sul mercato del lavoro dei cambiamenti demografici e dell’aumento delle fragilità in relazione alle malattie croniche. I partner della ricerca sono le università di Bari, Macerata, Modena e Reggio Emilia.

Il geografo Mauro Pascolini è il responsabile del progetto Le montagne dentro la montagna. Narrazioni, dinamiche e percorsi di sviluppo nella montagna italiana: nuove letture. La ricerca intende inserirsi nel dibattito sulla centralità/marginalità dei territori montani italiani per studiare e analizzare le dinamiche ambientali-economiche e socio-culturali, con una lettura sincronica dei processi in atto, tenendo in considerazione i possibili effetti che causati dalla pandemia. L’obiettivo è superare la frammentazione degli studi sulla montagna italiana per favorire una lettura articolata attraverso una visione unitaria verso le Terre Alte. Oltre Udine, partecipano lo Iuav di Venezia, lo Iulm di Milano, le università La Sapienza e Tor Vergata di Roma, del Molise e dell’Aquila.

L’informatico Andrea Schaerf è il responsabile del progetto Models and algorithms for the optimization of integrated healthcare management. La ricerca mira a sviluppare modelli matematici e algoritmi per la gestione integrata e coordinata dei problemi di pianificazione dei ricoveri, turnazione del personale e utilizzo delle sale operatorie, in particolare fornendo degli strumenti di supporto in situazioni in cui sia necessaria una riconfigurazione delle attività in seguito ad eventi eccezionali (ad esempio, emergenza Covid-19). Il progetto è condotto dall’ateneo con il gruppo di ricerca Intelligent Optimization Lab del dipartimento politecnico di ingegneria e architettura.

Gli altri dieci progetti

 I dieci progetti Prin finanziati dal Mur dei quali l’Università di Udine è partner di altri atenei riguardano: tre gruppi di ricerca del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, due team ciascuno dei dipartimenti Politecnico di ingegneria e architettura e Scienze matematiche, informatiche e fisiche; un gruppo di ricerca a testa dei dipartimenti di Area medica, di Scienze giuridiche e di Studi umanistici e del patrimonio culturale.  

Le dichiarazioni

 “Accogliamo con piena soddisfazione questo importante risultato – commenta il rettore Roberto Pinton – che premia le capacità e l’impegno dei gruppi di ricerca e di coloro che li hanno guidati in questo percorso di successo. Oltre a loro, non va dimenticato lo sforzo di tutti coloro che hanno partecipato al bando predisponendo un numero elevato di proposte progettuali: un dato confortante che indica un’attività di ricerca scientifica di qualità e diffusa, un caposaldo su cui poggia l’università di Udine”.  Il delegato per la ricerca, Alessandro Trovarelli, esprime "soddisfazione per il successo dei progetti, in particolare nelle aree umanistica e giuridica" e guarda con "ottimismo ai prossimi traguardi che vedono l’università impegnata in diversi fronti da Horizon Europe al Pnrr e ai prossimi progetti Prin".  

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