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"Ad un anno dagli esiti della prima indagine, bisogna evitare gli stessi errori"

Divulgata una nota sulle mense scolastiche di Udine che raccoglie le istanze, le osservazioni e i suggerimenti di una rappresentanza di genitori, della rete Scuole in comune, di Priorità alla scuola Udine, di Legacoop Fvg, della Filcams Cgil, della Uil Fpl e assieme a loro, le liste civiche Progetto Innovare, Patto per l’autonomia, Siamo Udine, Costruire Futuro, Sinistra Unita

Non si placano gli umori dopo l'ennesima tempesta sulle mense scolastiche comunali. A parlare sono, ancora, le opposizioni in consiglio comunale, divulgando un documento dal titolo "Le proposte della società civile per la definizione di linee guida che impegnino l’amministrazione comunale nella definizione del nuovo capitolato d’appalto dopo le accuse di frode alla precedente gestione e la revoca".

La nota, che raccoglie le istanze, le osservazioni e i suggerimenti di una rappresentanza di genitori, della rete Scuole in comune, di Priorità alla scuola Udine, di Legacoop Fvg, della Filcams Cgil, della Uil Fpl e assieme a loro, le liste civiche Progetto Innovare, Patto per l’autonomia, Siamo Udine, Costruire Futuro, Sinistra Unita.

La nota

Genitori, sindacati, associazioni, rappresentanti di realtà economiche, sociali ed educative, liste civiche si sono riuniti per elaborare una serie di proposte da presentare al comune di Udine in vista del nuovo capitolato d’appalto del servizio di ristorazione scolastica.

Un tempo eccellenza, ora troppe irregolarità

"Ad un anno dagli esiti dell’indagine che ha portato alla revoca della gestione della ristorazione scolastica cittadina alla ditta vincitrice dell’appalto e a pochi giorni da un nuovo secondo grave caso che coinvolge le mense scolastiche del Comune di Udine, appare sempre più urgente agire per voltare pagina dopo questo periodo molto preoccupante, evitando il ripresentarsi di una situazione che gli alunni, le famiglie e il personale della scuola di Udine non meritano", si legge nel documento. “Crediamo indispensabile, al di là degli aspetti di tipo tecnico legati alla selezione pubblica di competenza del Comune, coinvolgere il territorio per attuare vere politiche educative e di promozione della sostenibilità”.

Le proposte

- rispettare le linee guida degli appalti regionali del 2021 in modo che si evitino rischiose interpretazioni che possano generare discrepanze tra il servizio atteso e quello fornito;

- richiedere una manifestazione di interesse preventiva agli operatori economici, ovvero i potenziali fornitori del servizio di ristorazione su cui impostare un capitolato che sia adeguato a ricevere proposte credibili e competitive, oltre che congruenti con gli attuali prezzi di mercato e le effettive disponibilità;

- rimettere al centro l'obiettivo primario di conferire un'educazione alimentare, schemi comportamentali e relazionali corretti ai nostri figli;

- valorizzare al massimo il criterio della qualità rispetto all’offerta economica per ottenere offerte economicamente più vantaggiose, con una valutazione fortemente accentuata sulla qualità rispetto al prezzo (ad. es 90% qualità - 10% offerta economica), anche in termini occupazionali sia rispetto al rafforzamento della clausola sociale che alle condizioni contrattuali offerte alle lavoratrici ed ai lavoratori;

- compatibilmente con i numeri del servizio e la sostenibilità economica, puntare sul bio e sulle filiere corte, anche valorizzando reti per mettere in sinergia più risorse territoriali;

- valutare la creazione di un centro cottura di proprietà comunale.

L'auspicio

Auspichiamo l’impegno e la volontà del Comune di Udine a redigere un capitolato d’appalto che promuova un servizio di ristorazione scolastica a tutela della salute e dell’educazione alimentare degli oltre 4 mila ragazzi interessati, anche attraverso il coinvolgimento del territorio e delle famiglie, sia in un’attività propositiva iniziale che in sede di monitoraggio e di valutazione del servizio”. Inoltre, concludono i promotori, “chiediamo che sia garantito in ogni scuola uno spazio dedicato alla refezione diverso da quello dedicato all'attività didattica, che si evitino il più possibile pasti confezionati e la plastica, che si aumenti con il tempo la disponibilità delle mense di tipo B che prevedono uno spazio-cucina in loco e garantiscono pasti più sani e appetibili; infine chiediamo che venga rinforzato il contratto della merenda”.



 

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