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No-Vax boicottano gli hub vaccinali: in fila solo per rallentare le inoculazioni

Alcune segnalazioni raccontano di episodi verificatisi negli ultimi giorni nella nostra regione. Episodi che non sono isolati: a Treviso, stando a quanto riportato da Repubblica, la dinamica è la medesima

Non bastano più cortei e manifestazioni, improvvisi sit-in di protesta e striscioni che urlano al "complotto". Stando ad alcune testimonianze di residenti n Friuli Venezia Giulia i no-vax, sembrano aver preso di mira anche gli stessi hub vaccinali tentando, strategicamente, con la scusa di richieste di chiarimento e confronto su sedicenti studi medici, di "far perdere tempo" ai medici dell'anamnesi allo scopo, pare, di rallentare la fila delle persone in attesa del vaccino e senza, per altro, mai arrivare al momento dell'inoculazione)

La strategia

Secondo una delle testimonianze, durante la fila per l'accettazione all'hub di Gemona di qualche giorno fa, due persone si sono messe a discutere animatamente con il medico dell'anamnesi finale, per più di mezz'ora. Una delle due aveva un quaderno contenente tabelle e diagrammi di vario tipo e chi è in fila dietro di loro sente chiaramente parlare di "complotto": dopo l'animata discussione, i due se ne vanno senza aver ricevuto l'inoculazione. 

A quanto pare il fatto non è isolato e le persone ad aver avuto lo stesso atteggiamento, in questi giorni, sono diverse come testimoniano altre segnalazione, da altri hub della provincia di Udine. L'ipotesi è che prenotino il vaccino per poi non presentarsi o intasare le prenotazioni. Non solo l'attesa diventa quindi più lunga e snervante, ma è anche il sistema di prenotazioni on-line a risentirne, risultando pieno in diverse date e costringendo i cittadini a spostarsi in hub vaccinali meno frequentati.

Non solo in FVG

L'episodio non sembra essere isolato, come citato anche da la Repubblica. Stessa dinamica, diversa città: a Treviso il copione si ripete, identico. Il tempo passa, la fila si allunga.

"Capita tutti i giorni. In tutti i nostri Vax Point abbiamo quotidianamente tre, quattro persone, che adottano questa tecnica - racconta il direttore generale della Usl 2 Francesco Benazz in un'intervista su La Repubblica -  Arrivano e iniziano a incalzare con le richieste il personale sanitario impiegato nella profilassi. Fanno perdere minuti preziosi e poi, alla fine, se ne vanno senza aver effettuato l'inoculazione".

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