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Montagna / Rigolato

Cai Fvg: no alla strada forestale camionabile d'alta quota

Il presidente Silverio Giurgevich: "L'opera viaria per il rifugio Chiampizzulon è priva di giustificate motivazioni. Andrebbe a rovinare una zona delle nostre montagne con caratteristiche ambientali uniche"

Anche il Cai Friuli Venezia Giulia dice "no" alla realizzazione della nuova strada forestale camionabile a 1.600 metri di quota, dal rifugio Chiampizzulon (comune di Rigolato) a malga Tuglia (comune di Forni Avoltri), al posto dell'attuale sentiero Cai 227. Il presidente Silverio Giurgevich spiega le ragioni  per questa opposizione: "Si tratta di un'opera viaria priva di giustificate motivazioni e che andrebbe a rovinare una zona delle nostre montagne con caratteristiche ambientali uniche". La posizione del Club alpino regionale trova fondamento nella relazione tecnica realizzata dalla commissione interregionale Tutela ambiente montano di Cai Veneto e Fvg.

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Le motivazioni

Il presidente del Cai Fvg Giurgevich pone la questione sul progetto di quest’opera definita “non necessaria, inutilmente costosa, e pure esposta essa stessa a gravi rischi”.  Secondo il presidente: “È un caso emblematico di poca accortezza a livello locale sui tempi dell’ambiente il progetto per la strada camionabile che dovrebbe congiungere la malga Tuglia con il rifugio alpino Chiampizzulon al posto dell’attuale sentiero Cai numero 227. Un sentiero molto amato  dagli escursionisti, anche da quelli che si spostano con le due ruote, perché in perfetta, armonica relazione con l’incontaminato ambiente circostante, ricco pure di endemismi botanici ed animali”. Secondo Giurgevich, sono trascuratezza e sfruttamento della natura le cause principali degli eventi atmosferici estremi che si sono verificati negli ultimi tempi. Il presidente afferma: “ne sono ormai consapevoli sempre maggiori strati di popolazione”. Il presidente sottolinea come a livello governativo si coglie “un evidente impegno per politiche di discontinuità con modelli di sviluppo dove a soccombere è stato quasi sempre l’aspetto ambientale”.  Invece, a livello locale, sembra non esserci lo stesso atteggiamento. “Con le sue dimensioni la nuova strada, adatta al servizio di un traffico pesante, e con l’invasivo corredo di diverse piazzole, andrebbe ad incidere in maniera brutale e crediamo irreversibile, intanto, sulla bellezza dei luoghi” afferma il presidente. Ma le ragioni della netta contrarietà alla realizzazione dell’opera non sono solo di natura estetica.

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“Insieme all’evidente danno ambientale procurato, è un’opera non necessaria, inutilmente costosa, e pure esposta essa stessa a gravi rischi. Infatti, come documentato dalla puntuale relazione rilasciata per l’occasione dalla commissione Tutela ambiente Montano di Cai Veneto e Fvg, non sussistono né pressanti esigenze di ordine viario, rispetto alla situazione presente, né motivazioni di tipo economico legate ad un possibile sfruttamento del legname in un contesto ove i boschi presenti assumono un’esclusiva finalità di protezione, e men che meno, considerata l’altitudine che privilegia le praterie, di un’eventuale funzione antincendio” sottolinea Giurevich. Per contro, invece: “Sussiste il rischio, che rasenta la certezza, di futuri danneggiamenti proprio a carico della strada, con la conseguente necessità di frequenti ed onerose manutenzioni, dal momento che il percorso intercetterà una serie di ripidi canaloni di cui è ben nota la capacità di scaricare, a seguito di precipitazioni nevose o piovose, ingenti quantità di detriti e massi – conclude il presidente del Cai Fvg - non è difficile immaginare i continui danni alla struttura, ma anche a chi si trovasse a percorrerla reputandola, erroneamente, sicura. Non è questa la valorizzazione di cui ha bisogno la montagna, che deve invece essere sostenuta nella attiva salvaguardia delle sue esclusive peculiarità”.

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