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Cronaca

No all'arrivo del Giro sul Lussari, la protesta e la petizione per fermare la tappa

Gli ultimi lavori salendo verso il santuario hanno stimolato le iniziative di Legambiente

La carovana del Giro d’Italia 2023 arriverà sul monte Lussari e le associazioni ambientaliste friulane non ci stanno, "per il pesante e trasformativo impatto di infrastrutture che questo evento necessariamente comporterà. I primi effetti (cemento sulla salita) si stanno già vedendo, purtroppo", si annuncia. Per queste ragioni Legambiente, assieme a FIAB FVG, Italia Nostra FVG, Mountain Wilderness, e WWF ha attivato una petizione online per fermare la corsa. 

La petizione

L'appello

"Esiste ancora il senso del limite? Anche quando lo spazio si riduce a un cucuzzolo come il Monte Lussari? Un borgo storico, incontro di popoli e di uomini di fede, arrivo del cammino celeste, un autentico “santuario” per quanto riguarda il paesaggio e le bellezze della natura. Eppure questo senso non c'è. Non c'è nel silenzio di troppi. Ormai le infrastrutture di sci fanno parte del paesaggio tecnologico. Ci sono. La vecchia funivia è da smantellare e riciclare i materiali compresa la stazione di'arrivo, i piloni e i rifiuti presenti. Non bastava. Anche il Giro d'Italia con le sue infrastrutture: parcheggi, cemento sulla vecchia strada. Ma non ci arrenderemo. Dove il senso del limite? Si è perso nel mondo della vanagloria e di un errato concetto di progresso che riduce bellezza e spreca natura. E da ultimo banalizza i luoghi".

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