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Cronaca

Non passa la proposta del bollino nero per il vino, soddisfazione in Friuli

Le reazioni: "una follia sventata" Dreosto (Lega), "etichetta semplicistica non avrebbe creato cultura della prevenzione" Shaurli (Pd), "un'ottima notizia" Zanin (FI), "stavolta ha prevalso il buonsenso" Lizzi (Lega)

Allarme rientrato. Il Parlamento Europeo ha deciso di non imporre etichette sanitarie sul vino, ma solo una raccomandazione all'uso responsabile. Passa la linea morbida, in base alla quale sulle bottiglie non verrà apposto il bollino nero con scritto provoca il cancro sul modello delle sigarette. Tira un sospiro di sollievo tutto il mondo vitivinicolo regionale che, con una produzione 2021 di due milioni e cento quaranta mila ettolitri, ha un controvalore in export 120 milioni di euro, come sottolineato in un servizio della Rai regionale. Soddisfazione espressa per questo risultato dalla politica targata Fvg.

Le reazioni all'ipotesi bollino nero

Dreosto (Lega)

“L’etichettatura nociva contro il vino è stata respinta", dichiara in una nota l’europarlamentare e coordinatore Lega Fvg Marco Dreosto. "Un segnale a difesa delle eccellenze del territorio e della nostra Regione che altrimenti sarebbero state penalizzate e addirittura equiparate al tabacco in quanto pericolosità. Una follia sventata grazie alle barricate erette dalla delegazione europea della Lega, alla presa di posizione del sottosegretario leghista Centinaio e di un sistema Paese che ha funzionato anche grazie all’alleanza con altre nazioni europee che avrebbero avuto le filiere produttive fortemente penalizzate da questa scellerata proposta".

Cristiano Shaurli (Pd)

"Ogni persona di buon senso è a favore di una informata e corretta alimentazione. Non è però con semplicistiche etichette che si crea una cultura della prevenzione e della moderazione ma anzi è promuovendo trasparenza identità e legame con il territorio dei prodotti che possiamo creare una nuova cultura dell’agroalimentare ed anche del consumo di vino. Siamo contenti che “etichette nere” non vengano adottate perché siamo convinti che il vino oggi rappresenti non solo tradizione cultura o consumo ma anche una stragrande maggioranza di viticoltori che puntano su qualità, cultura del bere consapevole, trasparenza e sostenibilità ambientale".

Piero Mauro Zanin (FI)

"L'emendamento di Italia e Francia che ha cancellato il riferimento al vino nel Piano anti-cancro dell'Unione Europea è senz'altro un'ottima notizia" - commenta così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - "Ma dobbiamo tenere alta la guardia contro l'eccesso di zelo che a Bruxelles periodicamente prende di mira i grandi prodotti della tradizione italiana".

Elena Lizzi (Lega)

“Stavolta ha prevalso il buonsenso: non ci saranno etichette a demonizzare il comparto vitivinicolo e ad accrescere ulteriormente la frattura con le politiche europee. Il vino che è inserito nella dieta mediterranea di molti Paesi, tra cui l’Italia, è parte della cultura europea e racconta la nostra storia da oltre 2.000 anni”. Sostiene l’europarlamentare della Lega, Elena Lizzi, che esprime grande soddisfazione per il voto nella plenaria di Strasburgo agli emendamenti al rapporto della commissione speciale per la lotta contro il cancro (Beca). “La lotta contro il cancro – conclude Lizzi- è prioritaria, importantissima e strategica, ma non può essere strumentalizzata per una criminalizzazione del vino incomprensibile e non basata su evidenze scientifiche, o addirittura contrarie. Finché ci sarà la Lega a rappresentare gli interessi italiani queste eurofollie non metteranno radici”.

Tatjana Rojc (Pd)

“Anche alla luce del voto del Parlamento europeo, siamo orgogliosi di aver votato compattamente la mozione sul NutriScore e sul piano decennale Ue Farm to fork, sottoscritta da tutti i gruppi della commissione Agricoltura del Senato. Con zero contrari e zero astenuti il Senato, e il gruppo Pd con piena convinzione, abbiamo mandato un segnale indiscutibile in difesa delle produzioni agroalimentari di qualità che contraddistinguono il made in Italy. La posizione assunta dal Governo permette di confidare che gli interessi dei nostri produttori saranno tutelati ora e in futuro”. Lo dichiara la senatrice Rojc commentando il voto in Senato, dove con 229 voti, all'unanimità è stato dato il via libera alla mozione su NutriScore e piano decennale Farm to fork per la difesa del made in Italy.

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