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Cronaca

Negozi aperti anche il 1° maggio? Non serve, gli acquisti sono in calo

Billa (Federconsumatori Fvg): "Se aumentano gli orari di apertura non aumenta lo shopping". Per l'85 % dei consumatori non c'è bisogno di fare la spesa la domenica. "Meglio dedicarsi ad altro nel giorno libero"

Negozi sempre aperti non è sinonimo di shopping sfrenato. Federconsumatori Fvg fa sapere che l'85 per cento dei friulani è già soddisfatto degli orari attuali e non ha bisogno di fare la spesa la domenica. “Il 25 aprile e il 1° maggio sono giorni festivi – spiega il presidente di Federconsumatori Fvg Edo Billa – e in quanto tali non bisognerebbe lavorare. Tenere sempre aperto non può far aumentare i consumi, perché gli acquisti rimangono sempre gli stessi, anzi negli ultimi tre anni si è assistito ad un calo, non solo per la crisi, ma anche perché certi consumi si sono saturati. Ad esempio, se i supermercati sono sempre aperti, la gente non mangia di più. Anzi negli ultimi anni c'è più attenzione all'alimentazione corretta, si mangia meno e meglio. O ancora: ogni patentato possiede un auto, è possibile guidare due macchine contemporaneamente? In ogni casa c'è più di una televisione, ne servirebbero cinque?”.

E' una questione di scelte. “Si possono allora consumare beni diversi: gite fuori porta, manifestazioni culturali, cinema, teatro e molto altro. Se i centri commerciali fossero chiusi la domenica – spiega ancora - la gente si dedicherebbe ad altro. I consumi non possono aumentare e così nemmeno la crescita del paese, ferma da 12 anni. Si può crescere scegliendo il fotovoltaico in casa anziché il Suv, la coibentazione dell'appartamento anziché la crociera, la sistemazione del giardino anziché una nuova tv e l'amministrazione comunale può optare per un'illuminazione a led, anziché per i fuochi d'artificio”.

Le nuove aperture non porterebbero neanche a nuovi posti di lavoro. Una nota catena di supermercati invita gli studenti a farsi avanti per lavorare di domenica. “Se le inventano tutte pur di convogliare la clientela – continua – anche questa è una forma di pubblicità e induzione al consumo. Tenendo aperti i negozi nei giorni festivi, da un lato si obbligano i lavoratori a presentarsi sul posto di lavoro, dall'altro si dà un'opportunità ai giovani, ma se il venduto è sempre lo stesso, da una parte c'è occupazione in più e dall'altra occupazione in meno, correndo il rischio di dover aumentare i prezzi per mandare avanti questo meccanismo”.  
 

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