rotate-mobile
Cronaca

Missionario codroipese perde la vita in Etiopia a causa del Covid

Paolo Caneva, 50 enne originario del centro del Medio Friuli, era da poco rientrato nel paese africano

Paolo Caneva, 50 enne codroipese che da 18 anni operava in Etiopia, è mancato nel paese africano a causa del Covid. Lo ha contratto un mese fa, mentre rientrava ad Addis Abeba per lavoro. Era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale della capitale africana. Paolo Caneva aveva conosciuto ’Africa nel 2004. Dal 2006 Caneva aveva operato come missionario laico nella diocesi di Emdibir, inviato dall’arcivescovo di Udine. Nel 2013, per motivi familiari, aveva lasciato il villaggio e si era trasferito ad Addis Abeba. Si trovava da un anno Caneva con parte della famiglia – era sposato con una donna eritrea –, dove i figli stanno frequentando le scuole.

Un passaggio di un'intervista a Paolo Caneva pubblicata sul sito francescapanizzolo.com

Sono originario di Udine, vivo e lavoro come accompagnatore in Etiopia perchè mi consente di avere uno stile di vita più tranquillo, a misura d’uomo.

La prima volta che sono venuto in Etiopia è stato nell’agosto del 2004, ho partecipato ad un campo di lavoro, organizzato dalla diocesi di Udine. Nel gennaio del 2005, poi, sono venuto a vivere in Etiopia; mi sono sposato nell’aprile del 2006 con Shitaye. Mia moglie è etiope, abbiamo 4 figli nostri: Teresa, Mary, Francesco, Pietro ed una bambina adottata, Tzagà.

Per motivi religiosi, ho scelto di collaborare con la Chiesa Cattolica. Ho fatto diverse esperienze ad Addis Abeba, Wolisso e Debre Markos, poi dall’agosto del 2006 ho firmato una convenzione con il Vescovo di Emdibir e quello di Udine in qualità di missionario laico Fidei Donum. In seguito, però, nel luglio del 2013 questa convenzione è stata interrotta in quanto ho deciso di trasferirmi ad Addis Abeba con la mia famiglia, dato che le figlie, in questa città, frequentavano la scuola italiana. Ho deciso però di continuare ad accompagnare gruppi di persone in Etiopia, per farla conoscere meglio, al di fuori dei flussi turistici di massa.

In Etiopia ci sono delle grandi differenze sociali, poche persone molto ricche, tante persone poverissime. Noi, come famiglia, abbiamo tutto quello che ci serve, abbiamo una casa in muratura, l’acqua e la luce ci sono quasi sempre.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Missionario codroipese perde la vita in Etiopia a causa del Covid

UdineToday è in caricamento