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Cronaca Forgaria nel Friuli

Morto Fabio Perco, riportò i grifoni a Cornino e la cicogna bianca a Fagagna

Zoologo, naturalista, illustratore, saggista e docente universitario, Perco se n'è andato questa notte all'età di 72 anni. Fu tra i padri fondatori della Riserva della foce dell'Isonzo ma svolse ruoli importanti anche a Cornino, in Val Stagnon a Capodistria e in molte altri parti d'Italia

Da oggi la Natura in Friuli-Venezia Giulia è un po’ più orfana. Questa notte infatti se n’è andato Fabio Perco, 72 anni, famoso zoologo e naturalista triestino capace di dedicare l’intera vita alla tutela dell’ambiente e alla divulgazione scientifica in ambito naturalistico. Malato da tempo, tra le innumerevoli attività che portava avanti con passione, Perco ha legato il suo nome e il suo sguardo attento soprattutto alla Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo.

Tra i padri fondatori dell'Isola della Cona

Se oggi l’Isola della Cona è un’area splendidamente tutelata, dove appassionati, turisti e birdwatchers da tutto il mondo giungono qui per osservare le specie presenti e quelle in migrazione, lo si deve soprattutto a Perco. Fu infatti tra i padri fondatori dell’importante sito naturalistico, contribuendo a divulgare in Italia e all’estero l’area protetta del comune di Staranzano.

Riconoscimenti internazionali

Perco si era laurato presso l’Università degli Studi di Trieste nel 1975 e da subito aveva iniziato a lavorare per la divulgazione, l’ideazione di progetti di tutela che nel corso dell’attività pluridecennale l’avevano portato ad ottenere riconoscimenti anche a livello internazionale. Nel 2007 l’Isola della Cona era stata giudicata come “Miglior area per il birdwatching” secondo EBN Italia. Nel 2010 l’area era stata vincitrice del premio come “Miglior progetto europeo di ricostruzione ambientale” e, tre anni fa, con il riconoscimento di “Zona umida di interesse internazionale ai sensi convenzione Ramsar”. Qualche settimana fa gli era stato conferito il premio “Bobolar d’oro”, riconoscimento che assegna il premio a persone, enti, associazioni o istituzioni che con la loro azione hanno operato o operano a favore del singolo, della comunità o che hanno contribuito, con i loro meriti, a far meglio conoscere Staranzano. 

Non solo Isola della Cona

Il nome di Fabio Perco non può essere associato solamente al lavoro riguardante l'isola della Cona. I suoi interessi geografici infatti includevano anche zone distanti dalla foce dell'Isonzo. L'immaginazione del naturalista triestino si concentrò anche sul progetto di reintroduzione del Grifone a Cornino, della Cicogna bianca a Fagagna e in Piemonte a Racconigi, la riserva naturale di Valle Canal Novo a Marano e il ripristino naturale di Val Stagnon a Capodistria, nel litorale istriano. 

Il sogno dell'Aquila di mare

Perco era nato in una famiglia di cacciatori e proprio il padre e i due fratelli contribuirono, assieme a Fabio, alla pubblicazione di un importante volume sui rapaci, creando le basi per la promulgazione della legge regionale per la tutela di questi uccelli. Questo lavoro fu antesignano, visto che nel resto d'Italia la divulgazione e gli studi erano indietro rispetto al Friuli Venezia Giulia. 

L'ultimo sogno di Fabio Perco sarebbe stato quello legato ad una possibile reintroduzione naturale dell'Aquila di mare in regione. Non ce l'ha fatta a vederla, ma sicuramente potrà osservarla da lassù. Fabio Perco infine, è stato anche illustratore dal tratto sensibile, saggista, docente universitario e molto altro.

Il ricordo dei figli

Dino, Elena e Nicoletta Perco hanno voluto dedicare alcune righe a loro padre, attraverso un post su Facebook. "Ciao Papà, non hai scelto un giorno a caso per lasciarci: oggi 110 anni fa nasceva Charles Darwin. Hai dedicato la tua vita alla natura, agli animali ed all’arte riuscendo a fare delle tue passioni il tuo lavoro. Ci hai cresciuto immersi in questo mondo meraviglioso e stimolante trasmettendoci i tuoi valori e insegnandoci a guardarci intorno con occhi curiosi sempre conditi da una sana ironia".

"Grazie a te ed alla mamma la nostra vita assieme è stata speciale. Sei stato un papà sempre presente, il nostro “eroe”: ci portavi a cavalcioni quando eravamo piccoli lungo i sentieri di montagna; in vacanza al mare, con la barca, ci insegnavi a pescare e, in caso di maltempo, non perdevi la calma e ci portavi al sicuro. Ovviamente conoscevi i nomi di tutti gli animali e quasi mai non sapevi rispondere ad una qualche nostra domanda. In spiaggia non ti limitavi certo a costruire un castello di sabbia, ma come minimo un esemplare di Foca monaca a grandezza naturale che tutti i passanti avrebbero ammirato per il resto del giorno. Ci rendevi così orgogliosi di poter dire: “L’ha fatto il nostro papà!!”. Sapevi disegnare ogni cosa e benissimo, un vero artista, ovviamente il soggetto principale erano sempre i tuoi amati animali". 

"La sera per addormentarci non ti serviva un libro di fiabe perché le storie le inventavi tu, così come inventavi i mostriciattoli che ci avrebbero “punito” se non fossimo andati a letto presto. Ma di essere severo proprio non eri capace: sono rare le volte in cui hai alzato la voce, il massimo che potevi fare quando ti facevamo perdere la pazienza. Hai sempre giocato con noi: stimolandoci ad imparare, a costruire, a disegnare. Tu stesso, in fondo, sei sempre rimasto un po’ bambino ed infatti a Natale il pacco con i “Lego”era per te". "Ci hai insegnato ad affrontare una discussione su qualsiasi argomento con toni vivaci, ma sempre smorzati dal tuo caratteristico humor.

"Non ci hai mai fatto pesare il fatto che stavi male e fino all’ultimo hai continuato a guardare al futuro progettando nuove aree protette ed il ritorno di specie rare. Progetti che, siamo sicuri, con un po’ di più tempo saresti riuscito a realizzare. La costanza non ti è mai mancata". Papà ci manchi già tanto! Fino all’ultimo ti abbiamo tempestato di domande e quante ancora te ne vorremo fare. Non ci sarai per rispondere e non ci sarai più sulla tua poltrona vicino al caminetto con il pennello in mano, le tue sculture, ed una montagna di saggi sparsi attorno a te. Noi però sapremo comunque dove venirti a cercare: tra i battiti d’ali delle migliaia di oche che tra poco lasceranno i ripristini della Cona, o più in alto ancora dove volteggiano le cicogne ed i grifoni.

Sarai sempre nei nostri cuori papà.

Ti vogliamo bene,

i tuoi figli Nicoletta, Elena e Dino

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