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Martedì, 23 Aprile 2024
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Non risponde al telefono all'amico che lo trova in casa privo di vita

La tragica scoperta martedì all'ora di pranzo quando Daniele Musto, noto in città per le numerose attività aperte nel corso degli anni, è stato ritrovato esanime. Disposta l’autopsia

Non risponde alle ripetute chiamate dell'amico che lo aveva visto solo la sera prima. Probabilmente Daniele Musto, 64 anni, era già morto nella sua casa, un appartamento Ater di via Ausonia 10, nel quartiere di San Domenico. Era martedì scorso, in tarda mattinata.

A scoprire il corpo esanime dell'uomo, gestore del negozio dell’usato “Discolibri” di via Mantica, l'amico Adriano Pellis che, negli ultimi tempi, dava un aiuto a Musto dal momento che aveva qualche difficoltà a muoversi. A vegliare l'uomo la sua amata cagnolina Amore che lui definiva come la sua "compagna". I vicini dicono di averla sentita abbaiare per qualche ora durante la mattina di martedì.

Chi era Daniele Musto

Daniele Musto era molto conosciuto a Udine. Protagonista, con fortune alterne, della vita commerciale della città. Dal bar Manhattan di viale Palmanova, aperto nel 1981. Balzò agli onori della cronaca cittadina per aver allestito un maxi schermo per proiettare i mondiali di calcio del 1982. Nessuno ci aveva pensato ma l'iniziativa di Musto venne bloccata dalla questura. Dopo l'avventura Manhattan, Musto aprì l’Engel Stube a Lignano.

Appassionato di giochi, fu tra i primi a credere nel progetto ludoteche. A soli 17 anni aveva aperto un circolo privato in via Grazzano. Gestì diversi locali dove andare a giocare, anche al Fantacalcio, in via Marsala e in via Sarpi, ma anche in Veneto. Poi fu la volta dei maxi schermi per proporre le partite in diretta di serie A trasmesse da Tele+ e Stream. Inoltre, fu tra i primi a controllare in Friuli i distributori automatici di figurine e di palline con i personaggi in plastica. 

Aveva una collezione di giochi da tavolo incredibile: più di 3mila scatole. Si racconta che sia per merito suo che il Risiko divenne così popolare in città. I giochi si trovavano nell'abitazione di Musto, una casa popolare di via Val Raccolana. Abitazione che prese fuoco nel 2016 lasciando l'uomo senza casa. 

I problemi di salute peggiorarono la situazione. Era rimasto disabile a seguito di un'operazione al piede e aveva difficoltà a muoversi in modo autonomo. Ma aveva trovato nuova speranza di riscatto nella gestione del negozio di oggetti vintage Discolibri in via Mantica. Nelle ultime settimane non era stato bene, era reduce da un ricovero all'ospedale di Monfalcone. Per questo il magistrato di turno, Elena Torresin, ha stabilito di acquisire la cartella clinica e disporre l'autopsia in modo da chiarire le cause del decesso.

In molti lo ricordano come un uomo geniale, dallo spirito allegro, in continuo fermento, con mille idee in testa. Una persona che amava la vita e aveva un grande senso dell'umorismo.

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