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Cronaca Tarvisio

La tragica escursione dei due colleghi morti in montagna

Erano amici e amanti della montagna. Per quella che poi è risultata la loro ultima visita, avevano scelto di scoprire le meraviglie del monte Lussari. La città ha tenuto il fiato sospeso per oltre 72 ore. Dal viaggio fino alla loro scomparsa: la ricostruzione di questi tre giorni

I due giovani escursionisti triestini scomparsi da oltre 72 ore sono morti. I corpi sono stati trovati senza vita questo pomeriggio intorno alle 16. Trieste ha tenuto il fiato sospeso per tre giorni sperando che giungessero notizie positive. Le bassissime temperature di questi giorni di dicembre (in questo periodo sul monte Lussari di notte si possono registrare punte di oltre 15 gradi sotto lo zero) e il peggioramento delle condizioni atmosferiche non è stato d’aiuto. Sono al vaglio dei tecnici le ipotesi che hanno portato alla morte dei due colleghi.

Il viaggio

Massimo e Jennifer erano partiti da Trieste martedì 11 dicembre per un’escursione nella zona del monte Lussari, in val Saisera. Dopo il viaggio a bordo della BMW nera, l’avevano parcheggiata in località prati di Oitzinger. Da qui si erano diretti lungo la pista forestale che conduce alla cima del monte Lussari. Con sé avevano due cagnolini. La coppia di amici avevano riferito ai familiari che sarebbero tornati in tempo per recarsi al lavoro mercoledì 12 dicembre. L’allarme, invece, è scattato la sera del 12, quando è stata data la notizia della loro scomparsa.

Il ritrovamento

E' stato l'elicottero della Protezione Civile ad avvistare durante un sorvolo intorno alle 15 il colore blu di una ciaspa in una pozza di acqua del Rio Prasnig ad una quota di 1125 metri. Grazie ad una seconda rotazione e ad una breve sosta in hovering nei pressi del Canale Prasnig si è potuto intuire sotto la ciaspa anche la presenza di una giacca e una verosimile sagoma, in parte ricoperta dalla neve. Dall'elicottero si è potuto dunque guidare con precisione una delle squadre di terra fino al punto preciso del rio, che sarebbe stato molto difficile avvistare in una prospettiva ad altezza terreno, se non arrivandovi precisamente nei pressi. L'area del ritrovamento coincideva con quella a cui hanno condotto entrambi i cani, il secondo dei quali si era fermato ad abbaiare al di sopra di un salto. Le salme dei due escursionisti sono state recuperate dall'elicottero della Protezione Civile e questa sera rimarranno a Tarvisio. 

Le ipotesi

Al momento le cause più probabili sono quelle dovute ad un incidente di percorso e stando alle ricostruzioni effettuate e sulla base degli indizi raccolti nei giorni precedenti, i due escursionisti dopo aver preso la traccia nera che da Sella Prasnig (circa 1491 metri) va verso malga Lussari, hanno deviato calandosi lungo il canale del Rio Prasnig. Ad un certo punto sono scivolati cadendo entrambi fino al punto del ritrovamento a circa tre quarti del canale stesso, dove giacevano entrambi riversi, in parte immersi, in parte coperti dalla neve caduta nelle ultime ore. 

La notizia della scomparsa

In prima battuta, giovedì mattina sono arrivati sul posto gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico di Cave del Predil e i militari della Guardia di Finanza che hanno trovato l’automobile ai piedi della traccia che dalla zona di Valbruna porta al santuario. Nella prima giornata di ricerche sono state impiegate oltre 30 persone.

Le ricerche si sono concentrate sui ricoveri

Fin da subito gli uomini impegnati nelle ricerche hanno “battuto” i rifugi e le casere presenti in zona, convinti che un peggioramento delle condizioni metereologiche avesse fatto decidere la coppia per un ricovero d’emergenza. Al mattino di giovedì tuttavia l’area presentava qualche tratto di foschia in quota, per cui l’elicottero della Protezione Civile di Tolmezzo ha potuto rimanere in volo solamente per poco tempo.

Il peggioramento delle condizioni metereologiche

In un secondo momento sono giunte sul posto anche le Unità Cinofile della GDF e i Vigili del Fuoco.  I cellulari di Massimo e Jennifer non erano raggiungibili già da mercoledì e nella stessa giornata le temperature sono iniziate a scendere. Nella serata del 13 dicembre dalla webcam installata nella zona del monte Florianca, non lontano dal Lussari, la visibilità era molto scarsa (come dalla foto pubblicata di seguito). Proprio giovedì mattina una signora di origine austriaca avrebbe sentito dei cani abbaiare nella zona.

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L’arrivo del cane molecolare

Nel pomeriggio del 13 era arrivato anche un cane molecolare, particolare esemplare canino in grado di riconoscere gli odori di persone anche dopo molti giorni dal loro passaggio. Ad un certo punto erano stati individuati i due cani di piccola taglia che erano con Massimo e Jennifer durante l’escursione. Nessuno dei due si era lasciato prendere e alla vista degli uomini del Soccorso sono tornati dentro al bosco.

La fototrappola li aveva visti passare

I soccorritori avevano quindi individuato un punto preciso, in corrispondenza della traccia nera di sentiero che collega a mezza costa Sella Prasnig a malga Lussari. In questa zona gli uomini hanno trovato una fototrappola contenente una registrazione di Massimo e Jennifer, risalente a martedì alle 13.05, intenti a camminare sul sentiero con i due cagnolini che passano avanti e indietro più volte. Non distante dalla zona i soccorritori avevano poi notato delle tracce di scivolate sulla neve, tracce che portavano in direzione di alcuni canaloni sottostanti. L’area è quella del versante est di Cima del Cacciatore, tra i 1500 e i 1600 metri sul livello del mare; inoltre la stessa traccia conduce verso la valle di Riofreddo, dove l’elicottero della Protezione Civile aveva cercato i dispersi. Le ricerche sono andate avanti per tutta la serata sotto la neve e nevischio e sono state interrotte solamente intorno alle 21.

La giornata di oggi

Questa mattina le ricerche sono iniziate alle 7 e hanno visto l’impiego di una sessantina di uomini tra Soccorso Alpino e Speleologico (Gruppo Ricerca e Unità Cinofile), Guardia di Finanza (con Unità Cinofile), Vigili del Fuoco, Carabinieri e Corpo Forestale regionale. Nel frattempo le famiglie sono giunte sul posto. Appena è stato possibile, grazie al miglioramento delle condizioni atmosferiche, l’elicottero della Protezione Civile si è alzato in volo a perlustrare l’area della valle di Riofreddo. Gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico e tutte le squadre impegnate nelle ricerche, hanno iniziato poi a scendere verso il punto dove c’erano i segni delle scivolate sulla neve, quasi certamente appartenenti a Massimo e Jennifer.

I tecnici impegnati sui ripidi versanti est della Cima del Cacciatore hanno continuato senza sosta a perlustrare i vari canali sottostanti la traccia nera tra Sella Prasnig e malga Lussari con le calate in corda doppia, molto lentamente a causa del terreno impervio, cosparso di neve e ghiaccio. Dopo dieci ore di lavoro ininterrotto sotto la neve e il vento, ora gli uomini stanno espletando le ultime formalità a conclusione dell'intervento di ricerca e recupero. 
 

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