Morte di Astori, "certificato medico falso"

Nuovi sviluppi nelle indagini sulla morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita l'8 aprile del 2018 in una camera dell'albergo Là di Moret a Udine.

Nuovi percorsi

Le indagini sulla morte del difensore portano alla luce nuovi dettagli che, se confermati, peggiorerebbero la posizione di 
Giorgio Galanti, il medico che ha concesso l’idoneità sportiva al difensore e che è già stato indagato nel primo filone dell’inchiesta assieme allo specialista cagliaritiano Francesco Stagno.

La notizia

A rendere noti gli sviluppi è stato il Quotidiano Nazionale. Secondo quanto riportato dalla testata la Procura della Repubblica di Firenze avrebbe aperto un secondo filone di indagini legato alla falsificazione del documento che avrebbe dovuto attestare il conseguimento di un importante esame da parte di Astori, nello specifico lo ‘strain’, ossia il controllo del calcolo della deformazione del muscolo cardiaco.

I dubbi sul certificato

Il certificato - in base a quanto riferito - esiste ed è datato 10 luglio 2017, ma per il pubblico ministero toscano Antonino Nastasi sarebbe stato creato molto dopo, ovvero in "in data anteriore o prossima al 19 aprile 2019", molto probabilmente per ridimensionare "l’imperizia e la negligenza" contestate all’operato dello stesso Galanti. A scriverlo sarebbe stata una sua collaboratrice, anche lei indagata e convocata dal magistrato, ma per il dottore si preannuncia un’accusa di "concorrenza morale" nella falsificazione dello stesso documento.

Rinvio a giudizio

Nello scorso marzo era stata chiusa la prima inchiesta sulla morte di Davide Astori, ed è quasi scontato che la Procura ora chieda il rinvio a giudizio di Galanti e Stagno. Secondo l’accusa entrambi i medici avrebbero omesso di approfondire le extrasistolie emerse durante le prove di sforzo a cui Astori era stato sottoposto nel 2014 a Cagliari e nel 2016 e 2017 a Firenze.