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Cronaca

Morì dopo una caduta in ospedale: assolti tutti con formula piena

Escluso il nesso di causalità tra la frattura del femore di un'anziana nell'atrio del Santa Maria della Misericordia e il successivo decesso, avvenuto quasi un mese dopo. L'accusa parlava di omicidio colposo

Assolti perché il fatto non sussiste. È così, con la formula assolutoria più ampia, che il giudice monocratico del tribunale di Udine Mauro Qualizza ha assolto tutti gli imputati dall'accusa di omicidio colposo in relazione al decesso di un'anziana, morta alcuni giorni dopo una caduta nell'atrio d'ingresso dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

LA VICENDA. La donna era deceduta in ospedale dove era stata ricoverata per 26 giorni dopo essersi procurata la frattura del femore nell'atrio d'ingresso dell'ospedale. Ma il perito super-partes nominato dal giudice al termine dell'istruttoria, il medico-legale Antonello Cirnelli, ha escluso il nesso causale tra il decesso e la caduta. Al termine del dibattimento lo stesso pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione per gli imputati: l'allora direttore generale del Santa Maria della Misericordia Carlo Favaretti, la dirigente Soc servizi tecnici Elena Moro, il rup Roberto Mennillo, il fornitore delle porte Raffaele Schneider, il legale rappresentante della ditta aggiudicataria dei lavori Paolo Perosa e il direttore dei lavori Federico Marconi.

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