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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Folla accoglie Mimmo Lucano al Centro Balducci di Zugliano

Centinaia le persone rimaste fuori dal convegno sold out. E mentre il sindaco del comune calabrese, accolto con una standing ovation, racconta la sua storia di accoglienza, in regione si aspetta una risposta per il centro Aura e le 350 persone che ancora "non si sa dove andranno"

"Riace non è un caso isolato, è una storia che riguarda il nostro paese e riguarda quello che sta succedendo negli ultimi due anni in Italia". Con queste parole Gianfranco Schiavone, vicepresidente nazionale di A.s.g.i. - associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione - dà il benvenuto al centro di accoglienza di Zugliano a Mimmo Lucano, sindaco di Riace.

Mimmo Lucano al centro Balducci

La situazione in regione

Come nel resto dell'Italia, il problema in regione non sono i nuovi arrivi, ma "nel gestire le migrazioni e nell'integrazione dei migranti." – continua Schiavone – "Il problema dell'Italia è l'incapacità di accettare il cambiamento e l'incapacità di guardare al futuro". Il dilemma quindi non sta nel fenomeno migratorio in sè, ma nell'incapacità di gestirlo in maniera efficace. Per quanto riguarda la nostra regione, a Udine è presente la rete Aura, che si occupa di accoglienza diffusa per richiedenti asilo. "Sono 350 le persone accolte – dichiara Giovanni Tonutti, responsabile della Oikos Onlus – e Oikos si occupa di 55 di queste". Il problema sta nel fatto che questi richiedenti asilo "non sappiamo ancora dove andranno entro il primo gennaio dell'anno nuovo, non abbiamo ottenuto ancora alcuna comunicazione da parte della Prefettura". Il comune di Udine infatti è il titolare di queste rete, ma l'amministrazione "non vuole concedere una proroga e la prefettura non riesce, per questione di tempistiche, a creare un bando in tempo per la scadenza". Il risultato è che il comune udinese, titolare dell'Aura, "ha deciso di interrompere la convenzione con il 31 dicembre 2018, ma cosa ne sarà delle 350 persone accolte? Non si sa ancora dove andranno". Prospettive future sono difficili da delineare, l'unica possibile è la caserma Cavarzerani. Ma qui si aggiunge un ulteriore problema, perchè la caserma "ospita già 530 persone, alloggiate in stanzoni da 30 persone circa ciascuno in modo poco dignitoso". La rete Aura sta accogliendo 55 persone, di cui sei famiglie con otto bambini (tutti vanno a scuola) e dieci persone vulnerabili "con vissuti di spessore. Ognuno meritevole di accoglienza". Inoltre, la mancata proroga della convenzione, porterebbe alla perdita di 70 posti di lavoro in totale.

Mimmo Lucano

Riace, comune calabrese dalla forte storia di emigrazione, problematiche sociali, criminalità organizzata, un luogo limite della nazione, "è stata la prova che l'accoglienza in Italia è possibile."  – afferma Mimmo Lucano  – "Alla paura verso i migranti, c'è una realtà che dimostra esattamente l'opposto. Una realtà che, grazie all'accoglienza, è riuscita a creare una nuova consapevolezza culturale e una cultura alternativa". Mimmo racconta la storia di accoglienza del paese calabrese, come da lui stesso definita "anche imperfetta", ma un progetto possibile. Il sindaco ammette di "aver avuto numeri più alti rispetto a quelli ufficiali", ma la città ha visto anche tanti sbarchi. Nel 2015, per esempio, su 1600 abitanti, c'erano 700 migranti, compresi minori non accompagnati. Il progetto di accoglienza di Mimmo Lucano ha anche dato lavoro ai cittadini. "80 operatori impegnati nei progetti Sprar e 15 ragazzi occupati nell'asilo multietnico e nella raccolta differenziata dei rifiuti".

Le indagini

Dal 16 ottobre 2018 Mimmo Lucano è stato esiliato da Riace, e da quella data i centri Sprar hanno chiuso e quasi tutti i rifugiati sono stati trasferiti, gli operatori non lavorano più, mentre l'asilo multietnico, i dopo scuola e i laboratori di artigianato hanno chiuso le serrande. "Che cosa ne sarà di questa comunità che è diventata il simbolo del possibile?" si chiede Mimmo. Il sindaco è stato indagato per due reati: favoreggiamento all'immigrazione clandestina e gestione della raccolta di rifiuti in mano a due cooperative del luogo. Per questo, è stato condannato agli arresti domiciliari, per poi ottenere la scarcerazione immediata al tribunale del riesame, ma l'esilio da Riace. Per Mimmo "sono fatti premeditati", mentre oggi è stato deposto il ricorso al Tar per i progetti Sprar. Infine, il sindaco afferma che "Riace, ad oggi, non ha visto ancora un euro per i servizi di accoglienza fatti alle persone per quest'anno, e neanche per il 2017". Quella che era diventata un simbolo di convivenza multiculturale, "oggi è una comunità in ginocchio" afferma amaramente Mimmo.

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