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Cronaca

Unioni territoriali, Mazzolini difende i comuni turistici

L'esponente del Carroccio annuncia: "La Lega impugnerà la norma dinanzi al Tar"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

«I Comuni a vocazione turistica non possono essere ingabbiati nelle Unioni territoriali intercomunali, ma devono poter far valere una propria autonomia territoriale, finanziaria e di programmazione». Nel dibattito sulle neonate Uti, interviene il referente della Lega Nord per l’Alto Friuli, Stefano Mazzolini. «La riforma, così com’è stata concepita dalla giunta Serracchiani, è una pazzia, che metterà ancora più in difficoltà la montagna friulana. Per questo la Lega si opporrà con ogni mezzo alla legge Panontin, impugnando la norma dinanzi a Tar e conducendo una battaglia al fianco dei tanti sindaci insoddisfatti. Stiamo parlando di una riforma anticostituzionale».

Per Mazzolini è inutile, in questa fase, pensare se il Tarvisiano vada associato alla Carnia o al Gemonese. In questa fare bisogna scongiurare che le Uti diventino realtà. «Un’area turistica come la Valcanale – prosegue – deve restare fuori dalle Unioni: dobbiamo mantenere una nostra autonomia di azione e di spesa. La domenica, a Tarvisio come a Malborghetto, quando nevica, ci sono esigenze diverse rispetto a Bordano o a Gemona, dove i flussi sono diversi. Noi dobbiamo spalare la neve per accogliere i turisti, nei centri della pedemontana i negozi restano chiusi! Lo stesso vale per gli altri centri turistici del Fvg, estivi e invernali (da Ravascletto a Forni di Sopra passando per Grado e Lignano): le Uti non devono riguardarli».

L’idea di Mazzolini è quella di aggregazioni di Comuni al massimo di 8 mila abitanti, specialmente sul territorio montano. «La Regione pensa di andare a caccia degli sprechi accanendosi contro la montagna – evidenzia il padano – ma deve rendersi conto che i veri sprechi sono in Regione, dove in tanti dovrebbero esserci, in pochi ci sono davvero. E lavorano. Cominciamo lì a razionalizzare, a tagliare, a ridurre, ad aggregare dipendenti, portaborse, burocrati, dirigenti. In questo si troverebbero i soldi per fare investimenti in montagna, oggi abbandonata a sé stessa. Con la riforma degli enti locali – chiude Mazzolini – Serracchiani dimostra di non conoscere il territorio e di pensare di più a Roma che al Friuli!».

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