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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrate 14 mila mascherine perché poco sicure

Nei guai un uomo indagato per reati di frode in commercio e vendita di prodotti falsificati e la società coinvolta nell’operazione commerciale deferita all’autorità giudiziaria

Un totale di 14.000 mascherine facciali filtranti, riportanti un indicatore di efficienza “FFP2” e marcatura “CE”, prive dei requisiti di conformità e sicurezza, è stato sequestrato negli scorsi giorni sul territorio regionale dalla Guardia di Finanza.

Il controllo

Nell’ambito delle attività quotidianamente svolte per vigilare sul rispetto delle norme emanate dal Governo per contenere e fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID- 19, le Fiamme Gialle pordenonesi hanno sottoposto ad un controllo stradale due autovetture, alla cui guida si trovavano il titolare di un’impresa pordenonese, attiva nella commercializzazione all’ingrosso di prodotti sanitari, ed un suo dipendente, rinvenendo al loro interno diversi scatoloni che, da una successiva ispezione, sono risultati contenere mascherine di protezione riportanti impressa la marcatura “CE”, con classe di protezione “FFP2”. Le mascherine risultavano appena importate dalla Repubblica Popolare Cinese e sottoposte alle procedure di sdoganamento presso l’aeroporto di Milano.

La contraffazione

L’analisi della documentazione utilizzata per la loro commercializzazione in Italia e, in particolare, del certificato di conformità (che ai sensi della normativa vigente deve attestare gli standard di qualità e sicurezza del prodotto), ha permesso di appurare che il numero identificativo apposto dal fabbricante cinese su tale importante documento risultava, invero, riconducibile alla marcatura “CE” di un apparecchio elettrico utilizzato per “schiumare” il latte. Acclarata la palese contraffazione del certificato che scortava i prodotti, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro dei circa 14.000 dispositivi di protezione individuale rinvenuti e denunciato alla Procura della Repubblica di Pordenone il rappresentante legale dell’azienda importatrice per i reati di “frode in commercio” e “vendita di prodotti con segni mendaci”. Anche la società coinvolta nell’operazione commerciale è stata deferita all’autorità giudiziaria per “responsabilità amministrativa degli enti”.

Dispositivi non sicuri

L’immissione nel mercato di dispositivi facciali di protezione non “sicuri”, nell’attuale periodo di emergenza, può mettere maggiormente a repentaglio la salute dei cittadini, che, ritenendo di essere adeguatamente protetti indossando una mascherina con potere filtrante “FFP2”, si espongono invece inconsapevolmente al rischio epidemiologico. Proprio con lo scopo di salvaguardare il bene primario della salute della collettività, nonché di tutelare gli stessi operatori economici destinatari di detti presidi di protezione, che devono avere piena contezza della loro reale natura e degli usi consentiti, la Guardia di Finanza ha ulteriormente intensificato le proprie attività in materia di sicurezza in questo particolare momento di emergenza sanitaria e difficoltà economica.

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