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Cronaca Latisana

La bella vita dei ristoratori della Bassa, tutto pagato col traffico di droga

Una coppia di esercenti è stata smascherata dagli uomini della Guardia di finanza. I loro agi non corrispondevano ai redditi dichiarati

Operazione anti droga a Latisana. Tre arresti, sequestrati due chili e 14 grammi di marijuana, trovati anche 13 mila euro in contanti e recuperate alcune dosi di cocaina (5 grammi e mezzo). L’indagine è stata portata a termine dai finanzieri del Comando provinciale di Udine. A condurla gli uomini della Compagnia di Latisana.

I protagonisti

L' attenzione dei militari si è concentrata all’inizio su due persone — il 45 enne G.P. e il 57 enne S.R. – residenti nel comune della Bassa Friulana e titolari di un locale pubblico operante nel settore della ristorazione. I due dimostravano un tenore di vita eccessivamente elevato rispetto ai
redditi formalmente dichiarati
, derivanti dalla loro attività commerciale. Di qui gli approfondimenti che hanno portato a disvelare un passato, per entrambi, segnato da alcuni precedenti di polizia legati allo spaccio. Hanno così preso avvio accertamenti maggiormente mirati, condotti sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica di Udine, dottor Giorgio Milillo. I pedinamenti dei due ristoratori e gli appostamenti nei luoghi frequentati da loro hanno reso possibile sorprenderli mentre stavano perfezionando l’acquisto di un grosso quantitativo di marijuana, consegnato nell’abitazione di S.R. da un terzo soggetto, il 41 enne G.D., originario di Milano e proveniente proprio dal capoluogo lombardo.

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L'operazione

L’intervento delle Fiamme gialle, nell’esatto momento in cui stava avvenendo la cessione dello stupefacente, ha consentito di sorprendere i tre
responsabili e trarli contestualmente in arresto, sequestrando la marijuana e il denaro contante, somma destinata al pagamento della transazione illecita. La conseguente perquisizione eseguita all’interno dell'abitazione di S.R. ha condotto all’individuazione e al sequestro della cocaina.  Dal successivo esame tossicologico della marijuana rinvenuta dai finanzieri è emerso che la sostanza, opportunamente tagliata, avrebbe consentito di confezionare oltre diecimila dosi, da cui sarebbe potuto derivare un ipotetico guadagno di circa 70 mila euro.

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In carcere

Dopo l’arresto, G.P. e S.R. sono stati posti in detenzione domiciliare, con l’applicazione del braccialetto elettronico. In seguito alla decisione di affrontare la loro vicenda giudiziaria con rito abbreviato sono stati condannati dal Tribunale di Udine alla pena di anni due e mesi sei di reclusione. G.D., ad oggi, risulta ancora indagato, in attesa di definire la sua posizione.

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