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Cronaca Marano Lagunare

Nessun porto turistico nelle Valli Grotari. Il WWF: "Salvato un patrimonio naturale di tutto il FVG"

Il plauso dell’associazione per l’impegno della nuova giunta di Marano Lagunare di cassare il progetto di alienazione e di vendita delle valli Grotari e Vulcan per farne un porto turistico

Dopo anni di battaglie, presidi, diffide, esposti al Ministero dell’ambiente e alla Commissione europea, il WWF esulta per la conclusione della vicenda che ha rischiato di privare Marano lagunare e tutta la regione di quello straordinario bacino di biodiversità, vero e proprio paradiso del popolo migratore, che è diventata negli anni l’ex valle da pesca Grotari. La nuova giunta comunale guidata da Devis Formentin ha infatti annunciato la decisione di cassare il progetto di alienazione e di vendita della valle per farne un porto turistico, che è stato invece per anni il cavallo di battaglia della precedente amministrazione e del suo sindaco Mario Cepile.

Una svolta clamorosa per la quale il WWF ci tiene a ringraziare pubblicamente il nuovo sindaco, che ha dichiarato che dalla mancata vendita delle valli Grotari e Vulcan “il paese ci guadagnerà”.

Ci guadagnerà il paese ma anche tutta la regione – commenta il delegato regionale del WWF Roberto Pizzutti – perché attualmente Valle Grotari è uno dei più spettacolari esempi in Friuli Venezia Giulia di come una piccola zona umida (circa 12 ettari) possa diventare uno straordinario compendio di naturalità e biodiversità, ospitando un habitat prezioso quasi ormai assente nella nostra regione. Valle Grotari è un patrimonio della comunità maranese e di tutta la regione e come tale va preservato”.

In quest’area fino ad oggi sono state infatti segnalate oltre 200 specie di uccelli, fra cui 30 regolarmente nidificanti, tanto da generare una effettiva ‘concorrenza’ alla vicina riserva naturale di Valle Canalnovo.

valle grotari nido uccello-2Con questa importante decisione – aggiunge Pizzutti – il sindaco Formentin e la sua giunta dimostrano di credere in uno sviluppo del territorio alternativo a quello basato sullo sfruttamento delle risorse a scapito del paesaggio e della natura e mostrano una lungimiranza che chi li ha preceduti di certo non ha avuto. Marano ha l’opportunità di uno sviluppo che coniughi turismo, natura e cultura e salvaguardare le sue ricchezze ambientali, che sono uniche (perché di porti turistici se ne trovano dappertutto, di così tante specie di uccelli concentrate in un territorio così ridotto no), è sicuramente il piede giusto con cui partire. A Marano Lagunare, dopo 20 anni di pensiero unico, si respira finalmente aria di libertà”.

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