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Polemica sul manifesto friulanista dedicato all'Università di Udine

La Cisl critica la stesura di un documento firmato da decine di personalità locali per il rinnovamento delle tradizioni friulane a discapito delle collaborazioni esterne

Giusto difendere la specialità di un territorio ma non a discapito all'allargamento delle visioni che permettono a questo territorio di crescere. Ha creato una certa sorpresa in seno alla Cisl Fvg la presentazione del manifesto dedicato all'Università di Udine, firmato da una cinquantina di intellettuali e politici friulani, che punta a riproporre lo spirito originario della costituzione dell’ateneo. Istituito dopo il terremoto, con la legge statale sulla ricostruzione, l'ateneo aveva lo scopo di “contribuire al progresso civile, sociale e alla rinascita economica del Friuli e a divenire organico strumento di sviluppo e di rinnovamento dei filoni originali della cultura, della lingua, delle tradizioni e della storia del Friuli”.

Le perplessita del sindacato

Nel giorno della presentazione del manifesto la Cisl Fvg, congiuntamente alla federazione della Cisl Università, ha voluto precisare come "la collaborazione tra gli atenei di Udine e Trieste rappresenta un punto fermo, intoccabile", come a sottolineare, rispetto all'intento del manifesto, una prospettiva di chiusura nei confronti degli altri atenei. «Siamo d’accordo – spiega il segretario della Cisl Fvg, Franco Colautti – che la specificità del territorio vada salvaguardata e recepita anche dall’università, ma è altrettanto indiscutibile che questa specificità, per non essere fuori dal tempo in cui viviamo, deve allargarsi ad una visione europea ed internazionale, che può essere garantita solo da un’apertura verso le altre realtà e a proficue collaborazioni».

L'esclusione dell'Università

«Quello che poi ci lascia perplessi – incalza Colautti, alludendo alla genesi del manifesto – è che non ci sia stato a monte un confronto con la parte interessata, ovvero la stessa università. Questo è un metodo che non ci appartiene, preferendo, come Cisl, la condivisione delle idee ed il dibattito. Quanto al contenuto, non possiamo condividere lo schema di chiusura che sottointende: anzi, ci preoccupa molto l’imminente scadenza di mandato dei rettori degli atenei di Udine e Trieste, perché non vorremmo che il cambio della guardia compromettesse tutto il buon lavoro svolto fino ad oggi ed improntato a quella reciproca collaborazione, indispensabile specialmente ad una regione piccola come la nostra che voglia essere competitiva sotto il profilo della formazione universitaria». 

L'affondo

«Oltretutto l’idea stessa di “Universitas” – specifica il segretario regionale della Cisl Università (FSUR) Roberto Barone - va intesa come “Universalità” aperta al sapere tout court e non come un guardarsi l’ombelico pensando sia il centro del mondo stesso. Se collaborazione fra gli Atenei della regione deve essere, e non vedo altra strada possibile, allora che senso ha parlare dell’attivazione di un “Metalaboratorio per l’università friulana?” Casomai si dovrebbe partire da un'analisi della formazione Universitaria in Regione».

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