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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

In piazza per chiedere riapertura delle scuole, Moretuzzo "Regione individui le migliori soluzioni possibili"

«La scuola riapra a settembre, in presenza e in sicurezza". Così, Patto per l’Autonomia con Massimo Moretuzzo ha aderito ieri alla manifestazione organizzata da famiglie, educatori e insegnanti a Udine ideatori dell’“Appello per i bambini e ragazzi”, il documento che ha raccolto oltre mille firme in pochi giorni per sollecitare la riattivazione dei servizi educativi

«La scuola riapra a settembre, in sicurezza, in presenza e in una condizione di benessere per chi la vive. La sua ripresa è fondamentale, non è certamente da meno di quella dei settori produttivi. L’istruzione è un diritto fondamentale, che va garantito al pari di quello alla salute». Così il segretario del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, ieri a Udine, a margine della manifestazione “A settembre vogliamo tornare tutti in classe!” organizzata dal gruppo di genitori, educatori e insegnanti ideatori dell’“Appello per i bambini e ragazzi”, il documento che ha raccolto oltre mille firme in pochi giorni per sollecitare la riattivazione dei servizi educativi e ricreativi dedicati ai minori.

Il Segretario Massimo Moretuzzo

«Il Patto per l’Autonomia, che ha aderito alla manifestazione, condivide le richieste di famiglie ed insegnanti ed esprime preoccupazione per le notizie che giungono da Roma con il Ministero dell’istruzione che pensa di far ripartire le lezioni in presenza a settembre imponendo l’uso di visiere e di pannelli di plexiglass per mantenere il distanziamento sociale tra i banchi. Ma la scuola è fatta di relazioni, di socialità, di un senso di comunità dai quali dipende lo stesso sviluppo cognitivo. La scuola è condivisione e vicinanza. La Regione – sollecita Moretuzzo – si attivi subito per individuare le migliori modalità possibili per la riapertura delle scuole, capaci di contemperare il rispetto delle precauzioni sanitarie necessarie a seguito dell’emergenza sanitaria, con i bisogni educativi e di socializzazione. Diversamente, se si riducono tutti i ragionamenti per il rientro a scuola a una mera questione di barriere trasparenti e di visiere, si corre un grave pericolo: quello di far crescere una generazione nella paura. È davvero questo che vogliamo?».

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