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Cronaca

Sanità privata in Fvg senza contratto: a rischio i servizi e le prestazioni sanitarie

In Friuli Venezia Giulia, 2mila lavoratori della sanità sono ancora in attesa. Cisl Fvg in pressing sul rinnovo: "Regione e Confindustria battano un colpo"

L'allarme è lanciato dai sindacati. "Non c’è pace per la sanità del Friuli Venezia Giulia, che in questa torrida estate sta rivelando tutti i suoi nervi scoperti. L’ultimo, il mancato rinnovo contrattuale della sanità privata, che in regione, riguarda circa 2mila lavoratori".

Dopo la denuncia delle categorie, anche la Cisl Fvg e la Federazione dei Pensionati scendono in campo, accusando la “vergogna di un rinnovo atteso da 14 anni" e che, come riferisce Massimo Bevilacqua della Cisl Fvg Fvg, proprio i giorni scorsi ha subito l’ennesimo arresto. “La situazione è gravissima – tuonano Luciano Bordin e Renato Pizzolitto – perché la mancata sottoscrizione del ccnl mette seriamente a rischio i servizi e le prestazioni sanitarie offerte dalle strutture della sanità privata ai cittadini, anche del Friuli Venezia Giulia. Si sta consumando un atto scellerato, nel silenzio della Regione ed anche di Confindustria”.

I sindacati

"Se – si legge in un comunicato della Cisl – l’assessore Riccardi sta pensando di continuare a sovvenzionare aziende private che non rinnovano i contratti, ipotecando così i maggiori servizi che dovrebbero essere garantiti ai cittadini, allora è sicuramente meglio che quei soldi vengano investiti nel sistema sanitario pubblico". L’appello ad intervenire sulla vicenda è poi diretto anche a Confindustria Fvg, in quanto AIOP (l’Associazione Italiana Ospedalità Privata), che non ha ratificato la firma del contratto, aderisce sia a Confindustria, sia all’Uehp (Union européenne hospitalisation privée).
Ci aspettiamo – commentano Bordin e Pizzolitto – che gli imprenditori della regione prendano posizione rispetto a questa situazione, facendosi interpreti e sollecitatori a livello nazionale del rinnovo, a salvaguardia dei servizi e del lavoro di tutti quegli operatori che, specialmente nel periodo di emergenza Covid, hanno svolto con grande professionalità e senso di responsabilità le proprie funzioni. Aspetti, questi, che non possono soccombere alla legge, inaccettabile, del solo profitto".

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