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Cronaca Gemona del Friuli

Cassa automatica guasta, provano a pagare sul treno ma scatta la bagarre

Controllore multa un uomo e fa scendere una minorenne. La situazione si è verificata ieri pomeriggio sulla tratta regionale Carnia-Udine a causa di una macchina automatica guasta presente nella stazione di Gemona del Friuli

Un verbale con multa e una ragazzina fatta scendere sola. E' quanto denunciato ieri da un passeggero dopo la disavventura capitata a lui e a una minorenne all'interno del treno regionale sulla tratta Carnia - Udine. Tutto ha avuto inizio alla stazione di Gemona del Friuli dove una delle due macchine automatiche per i biglietti self-service si presentava guasta, l'altra, invece, intasata dalla coda. Arrivato il treno, sprovvisti ancora del titolo di viaggio, i due decidono comunque di salire a bordo e di cercare il controllore per spiegargli la situazione e pagare quanto dovuto. 

La discussione a bordo del treno

A nulla però sono valse le loro giustificazioni: il controllore ha chiesto ad entrambi il sovrapprezzo di cinque euro previsto per chi vuole pagare il ticket a bordo delle carrozze. All'impossibilità del pagamento della minorenne e al rifiuto categorico dell'uomo, che non riteneva giusto pagare la somma in più visto che uno dei due self-service era fuori servizio, il capotreno ha multato l'adulto e fatto scendere la ragazzina alla stazione successiva, quella di Artegna. 

L'epilogo della discussione

Il passeggero maggiorenne per principio non ha pagato il suo biglietto né ha anticipato i soldi alla minorenne. L'uomo era infatti a conoscenza della normativa delle Ferrovie dello Stato che si dovrebbe rispettare in casi simili, ovvero l'articolo 5 lett. b: «E' ammesso l’acquisto a bordo del treno del biglietto di viaggio, durante il periodo in cui la biglietteria non sia funzionante, a condizione che, nel caso di utilizzo dei treni regionali, gli impianti non siano dotati di punti vendita alternativi». Il passeggero ha già anticipato che farà ricorso contro "l'ingiusto" verbale. Sarà dunque un Giudice di Pace a stabilire se ha o meno ragione. Precedenti sentenze, infatti, hanno previsto che se "la biglietteria è chiusa la multa non si paga", ma in questo caso una macchina automatica, anche se occupata, era funzionante. 

Questo il suo racconto:

Scene di ordinaria follia. Arrivo in stazione a Gemona 15 min prima della partenza del treno e trovo la biglietteria self service guasta, l'altra funzionante ma con coda. Arriva il treno e io e una ragazza minorenne saliamo sul treno senza biglietto, cercando per tutto il treno il controllore e avvisandolo del guasto e della necessità di fare il biglietto. Il ferroviere ci comunica che oltre al biglietto ci applicherà il sovrapprezzo di 5 € ... la ragazza doveva fare un biglietto da 1,5 e aveva solo 5 €, insufficienti quindi e viene invitata dal controllore a scendere a Tarcento... io mi rifiuto di pagare il sovrapprezzo, visto che non è colpa mia se Trenitalia non è in grado di garantire la funzionalità delle self service e chiedo di pagare il biglietto, invece il ferroviere mi fa il verbale, con solito comportamento da e sceriffo, rifiutandosi di scrivere le mie dichiarazioni a difesa previste per legge... segue litigata furiosa visto che non tollero la violazione dei miei diritti e il solito abuso di potere di questi ex manovratori promossi a capotreno, che smanettano verbali solo perché "si aumentano" "lo stipendio con il 35% di bonus della multa. Farò ricorso e lo sceriffo di turno diventerà famoso sul giornale per la sua bravata, soprattutto per aver fatto scendere una ragazza minorenne violando tutto ciò che poteva violare sotto il profilo deontologico. È proprio vero dove termina il buon senso inizia la ferrovia !

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