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Cronaca Ruda

“I luoghi del Cuore", fra i più votati in Fvg vince l'Amideria Chiozza di Ruda

Risultati finali dell'8^ edizione del censimento promosso dal FAI. L'interessante sito di archeologia industriale della Bassa si è posizionato al 21° posto assoluto con 13.288 voti su un totale di 1.573.032 preferenze

"I Luoghi del Cuore”, il censimento promosso dal FAI giunto all'ottava edizione, anche quest'anno ha visto un'adesione eccezionale con più di un milione e mezzo di voti e con oltre 33.000 luoghi oggetto di segnalazione . Entrare nella lista dei più votati “luoghi del cuore” è ormai un riconoscimento ambitissimo, visto che permette di far ascoltare ad amministratori e media la voce di chi vuole veder protetta, recuperata e valorizzata l’Italia più bella. Segnalazioni che sono lo specchio di un Paese caratterizzato da un patrimonio tanto ricco quanto diversificato e troppo spesso in pericolo. 

La classifica finale vede al primo posto, con 50.141 voti, lo straordinario Castello di Sammezzano a Reggello (FI), capolavoro di arte eclettica, circondato da un parco di 190 ettari, già tenuta di caccia in epoca medicea. Al secondo posto, con 47.319 voti, l’imponente Complesso di Santa Croce a Bosco Marengo (AL), il convento voluto da papa Pio V. Al terzo posto con 36.789 voti le Grotte del Caglieron a Fregona (TV), costituite da un singolare insieme di antri che si sono formati nei secoli in seguito a processi di erosione e all’opera dell’uomo. 

Nei prossimi mesi si aprirà una nuova, importante fase di lavoro: i primi tre classificati, in qualità di vincitori del censimento, se ne avranno i requisiti, riceveranno un contributo a fronte della presentazione di un progetto da concordare. Inoltre i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 1.500 voti potranno candidare al FAI, attraverso il bando che verrà lanciato a marzo 2017, una richiesta di intervento, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che garantisca un sostegno reale dai territori di riferimento. Come nelle edizioni precedenti, FAI e Intesa Sanpaolo selezioneranno entro il mese di novembre i luoghi vincitori in collaborazione con il MiBACT. 

I luoghi più votati in Friuli Venezia Giulia: 

Ad aggiudicarsi il miglior piazzamento fra i luoghi del Fvg nel censimento è stata l'Amideria Chiozza di Ruda. Il sito, davvero eccezionale dal punto di vista industriale (consigliamo la visita!), con ben 13.288 voti si è aggiudicato un bellissimo 21° posto assoluto. Seguono: al 50° posto il Complesso Castellano di Colloredo di Monte Albano con 6.458 voti; al 72° posto l’Abbazia di Santa Maria in Sylvis a Sesto al Reghena (PN) con 4.596 voti; al 90° posto il Comprensorio di Villa Toppo-Florio a Buttrio con 3.455 voti; e al  169° la Diga del Vajont a Erto e Casso (PN)  con 1.739 voti.

L'Amideria Chiozza sorse nel 1865 lungo la roggia denominata La Fredda sui resti di un vecchio mulino, nella località omonima  a Perteole, inaugurando il ciclo chimico-industriale dell'estrazione dell'amido, dapprima dal frumento, poi dal mais e a partire dal 1872 dal riso. 

Amideria Chiozza di Ruda

La fabbrica nacque grazie al chimico Luigi Chiozza che con le le sue profonde conoscenze scientifiche, rivoluzionò nella sua tenuta modello di Scodovacca le tecniche agricole per poi coniugare l'agricoltura e l'industria in un unico filone commerciale. Luigi Chiozza si era formato a L'ècole de chimie pratique a Parigi , tra i suoi compagni  di stud c'era i l'illustre chimico Louis Pasteur.
Tra  loro nacque un rapporto di amicizia e di collaborazione scientifica. Dal novembre 1869 al luglio 1870, Pasteur si stabilì nelle vicinanze di Ruda recandosi quotidianamente nel laboratorio dell'amico per effettuare esperimenti e studi che lo portarono a debellare la piaga della Pebrina, malattia del baco da seta che stava rovinando l'economia in vari Paesi europei. 
Nel 1889 la direzione della fabbrica passò al figlio Giuseppe e poi, con capitali triestini, nel 1902, ad una nuova società La nuova Pilatura Triestina: A questo periodo risale la grande ristrutturazione della fabbrica con l'introduzione di nuove caldaie e macchine per aumentare la produzione. L'edificio mantenne intatto l'accesso anteriore orizzontale, sviluppandosi nella parte retrostante in maniera longitudinale: a Nord c'erano i locali per la produzione e a Sud i magazzini e le officine nelle quali si lavoravano tutti i pezzi di ricambio originali, indispensabili per garantire l'autosufficienza del ciclo produttivo. Infatti, la particolarità di questo stabilimento, unico nel suo genere, consisteva nel metodo di lavorazione, brevettato da L. Chiozza e nella piena sussistenza in vita di macchine e metodi di lavorazione concepiti, brevettati e rimasti in uso pressocchè immutati per più di un secolo.

I prodotti dell'amideria di Perteole avevano conquistato, oltre i mercati italiani, pure i mercati dell'Europa centrale e quelli di oltre Oceano, per l'eccezionale qualità del prodotto. La fabbrica chiuse definitivamente i battenti nel 1986 diventando un raro esempio di archeologia industriale, sia per i metodi estrattivi utilizzati che per la sua collocazione in un'area tuttora deprivata dal punto di vista industriale.L’amideria, proprietà del Comune di Ruda, custodisce ancora oggi macchinari di fine Ottocento di straordinaria importanza dal punto di vista della storia industriale, anche se il complesso si trova in stato di profondo degrado, con numerose parti crollate. Già votata al censimento 2014, viene nuovamente segnalata per chiederne il recupero e una nuova destinazione d’uso. Nei mesi scorsi la Regione ha stanziato 150mila euro per una prima messa in sicurezza di questo luogo insolito del paesaggio friulano.

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