Venanzi, in città altre priorità, non vietare le uscite con gli amici
Il consigliere comunale, che da anni si impegna a trovare una soluzione che metta d'accordo residenti, gestori e clienti chiede più tolleranza sui week end, altrimenti "il centro si spegne"
“C'è gente che sta lavorando, che ha un'attività commerciale da mandare avanti e che con il suo locale porta gente e movimento in centro”. Il consigliere Alessandro Venanzi, da quattro anni impegnato a trovare un compromesso tra il divertimento dei giovani in città e i residenti, interviene sulle ultime serate udinesi, secondo quanto riportato dalla stampa locale, piuttosto movimentate. “Stiamo parlando di semplici uscite durante il week end – racconta – di ragazzi che vogliono incontrare i propri amici e per fortuna hanno la possibilità di farlo in centro, senza muovere la macchina. Se poniamo troppe restrizioni di orari e di rumore ai locali, la gente comincerà ad andare fuori città, il centro si impoverirà, sarà spento e il rischio di persone alla guida che hanno bevuto un bicchiere di troppo aumenterà”.
Secondo Venanzi, la situazione non è preoccupante, anche perché non c'è nessuna situazione. “Da sempre tanta gente in giro – continua – è sinonimo di sicurezza, sarebbe più pericolosa una città deserta nelle ore serali. E' questo il modo in cui vogliamo prepararci a Udinestate? Ci attende un'estate chiusi in casa?”.
Il consigliere comunale, classe 1981, è sempre stato dalla parte dei giovani e degli esercenti, ma ha sempre cercato un compromesso con chi la sera vuole dormire. Tanto per fare un esempio, il Mercoledì dei Sarpi, organizzato da 14 locali della via e approvato dal Comune, si autoregola e spegne le casse alle 23. “Penso che ci siano altri problemi per la città in questo momento – conclude – e non sono di certo le uscite in centro di venerdì o sabato sera. Ora è il momento di fare sensibilizzazione e non buttare all'aria tutto il lavoro fatto in questi anni per cercare una soluzione che accontenti tutti”.