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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Palmanova

La Croazia dichiara guerra ai furbetti italiani. In arrivo 4.500 solleciti per soste non pagate

Una decina di società croate, concessionarie della gestione dei parcheggi a pagamento di alcune delle città turistiche più importanti della Croazia (Pola, Abbazia, Zara, Dubrovnik etc.), ha dato mandato ad uno studio legale di Palmanova di recuperare le somme dei ticket non corrisposti da oltre 4.500 cittadini italiani negli ultimi tre anni. Obiettivo dell'iniziativa, contrastare il malcostume diffuso fra i molti turisti stranieri, soprattutto quelli italiani e tedeschi

Sono 4.500 le lettere di recupero credito in arrivo in questi giorni dalla Croazia tramite lo Studio Legale dell’Avvocato Mauro Corbo di Palmanova. Destinatari: 4.500 italiani, rei di non aver pagato in passato il posteggio a pagamento, ben visibile dalle strisce blu e dai cartelli multilingue posti generalmente in prossimità dello stesso. E molti, fra questi 4.500, sono ovviamente i friulani. Questa attività, iniziata circa tre anni fa con il recupero crediti in Slovenia e in Germania (i tedeschi hanno la media più alta fra i ticket non saldati ma sono fra i primi a pagare dopo l’arrivo del sollecito), per l'anno in corso è concentrata principalmente in Italia, attraverso il lavoro svolto dall’Avvocato Corbo.

La nostra redazione, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni in merito e accertata la presenza di informazioni contrastanti sul web, ha deciso di far luce sulla vicenda, contattando direttamente il legale.

-Avvocato Corbo, di che recuperi si tratta?

L'attività in questione ha ad oggetto il recupero stragiudiziale dei crediti vantati da parte di una decina di società croate concessionarie della gestione dei parcheggi a pagamento in altrettanti Comuni della Croazia (Pola, Abbazia, Zara, Dubrovnik etc.). Tali concessionarie hanno deciso di procedere al recupero delle somme ad esse dovute a fronte di omissioni o irregolarità nel pagamento dei corrispettivi di parcheggio. L'iniziativa è nata dall'esigenza delle stesse società di contrastare il malcostume, purtroppo diffuso tra molti turisti stranieri, di ignorare le prescrizioni sottese al posteggio delle autovetture confidando in una sorta di impunità derivante dalla difficoltà nel recuperare i crediti esteri, nonché assicurare la naturale e corretta rotazione di utilizzo dei parcheggi più centrali.

- Ci può spiegare che mandato ha ricevuto da queste società croate?

Il nostro Studio, previo regolare mandato sottoscritto dalle varie società interessate (e reso noto anche attraverso la pubblicazione nei propri siti internet), è stato incaricato del recupero stragiudiziale dei suddetti crediti, accertati dalle stesse società nei confronti dei proprietari di autoveicoli italiani. Nella pratica, la società ci fornisce un file contenente la targa del veicolo e la data dell'inadempimento e, con questi dati, procediamo alla richiesta della visura storica presso il PRA italiano ed all'invio del sollecito. E', inoltre, doveroso precisare che, per quanto concerne la natura giuridica di quanto ricevuto dall'utente, è improprio parlare di multa; infatti non si tratta di sanzione amministrativa conseguente ad una violazione del Codice della Strada, ma di un credito di natura privatistica, che trova la propria fonte nello stesso inadempimento da parte dell'utente; in altre parole chi posteggia l'auto conclude un contratto con chi mette a disposizione lo spazio, accettandone termini e condizioni.

-Queste società rilasciavano un regolare verbale?

Le società rilasciano un ordine di pagamento (dnevna parkirna karta), i cui dati in esso contenuti sono in possesso della mandante e riguardano nello specifico: un codice identificativo delle generalità della persona incaricata ad effettuare le verifiche sulla regolarità del parcheggio, la data e l'ora dell'inadempimento, la targa e il modello del veicolo controllato (con uno o più rilievi fotografici, nella maggior parte dei casi), nonché la precisa zona in cui è avvenuto l'inadempimento. Gli accertatori non redigono alcun verbale, ma si limitano ad apporre sotto ai tergicristalli dell'auto l'ordine di pagamento di cui sopra; dopodiché, l'eventuale distruzione o smarrimento dello stesso non incidono sulla esigibilità del credito sorto quale conseguenza dell'inadempimento.

-Perché mandate lettere normali e non raccomandate?

In virtù del mandato stragiudiziale conferito ed al fine di contenere i costi del recupero addebitati all'utente, si è preferito inviare il 1° sollecito di pagamento con posta ordinaria, non vigendo, a tal proposito, alcun obbligo di legge in merito all'invio a mezzo a/r. Pertanto, è chiaro che non si tratta di una formale messa in mora quanto, piuttosto, di un invito ad ottemperare bonariamente nostro tramite. A fine incarico, siamo tenuti a rimettere alle varie mandanti tutte le posizioni, sia quelle saldate e quindi definitivamente chiuse, che quelle non saldate; saranno poi le società a decidere sul prosieguo delle posizioni inevase, attraverso gli strumenti previsti dall'ordinamento croato e con l'ausilio di professionisti autoctoni. Tuttavia, la percentuale di chiusura amichevole delle posizioni aperte è buona, oltre un terzo degli intimati; circa un 15% sono invece i ritorni al mittente; l’ultima e più piccola percentuale è rappresentata infine da chi vanta una causa di esclusione dalla transazione per motivi che possono dipendere ad esempio da errori di trascrizione, denunce di furto o sopraggiunti decessi. Ricordo, a tal proposito, che abbiamo attivato una linea telefonica e un fax, appositamente dedicati, per fornire assistenza e chiarimenti agli utenti.

-Si trovano on line diverse voci riguardo questi recuperi. Mettono in dubbio si tratti di un’attività lecita già solo per il fatto che arrivano delle lettere via posta ordinaria e non per mezzo di raccomandata. Cosa ci vuole dire in merito?

Abbiamo preso visione di quanto riportato su alcuni blog. Anche a prescindere dalla correttezza delle risposte, tengo a precisare che la domanda rivolta è posta male. Come già precisato, infatti, oggetto della nostra attività non è riscuotere multe, ma ripetiamo, crediti di natura privata. In merito all'appunto poi che il versamento viene corrisposto su di un conto a me intestato, si puntualizza che detto conto è stato aperto esclusivamente per codesta attività di recupero e che il regolare mandato sottoscritto (per altro depositato in copia al C.d.O. degli avvocati di Udine), ci autorizza ad incassare somme per le società rappresentate. Del tutto singolare, ed in perfetto stile italiano, mi lasci dire, è poi il suggerimento di ignorare tali missive nonostante l'utente sia consapevole di aver commesso una irregolarità, per il solo appunto mosso che la comunicazione, seppur giunta regolarmente al domicilio del destinatario e quindi a conoscenza dello stesso, non sia pervenuta con posta tracciabile.

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