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Cronaca

Il piccolo Ema vince la sua battaglia contro il cancro, «in Friuli la sanità funziona»

I genitori di Emanuele, bimbo di 10 anni, scrivono una lettera all'ospedale di Udine per ringraziare medici e staff sanitario per averli aiutati nell'anno più brutto della loro vita

Un anno fa l'inizio di un incubo: sotto la pianta del piede sinistro del piccolo Emanuele spunta un bozzo che assomiglia ad una puntura d'insetto. Passa qualche giorno, ma nulla cambia e così i genitori del bimbo, di appena 10 anni, si rivolgono al medico di famiglia. Scattano una serie di accertamenti, ma nessuno riesce a comprendere che cosa sia spuntato all'arto inferiore del piccolo, fino alla prescrizione di un esame con contrasto che detta la sua sentenza: si tratta del sarcoma di Ewing

Il calvario

Una notizia che butta nello sconforto i genitori del bimbo che iniziano una lunga e difficile battaglia, determinati a fare tutto il possibile per superare questa dura prova: "Abbiamo sottoposto Emanuele a tutte le cure suggerite dai medici e per asportare il sarcoma siamo stati indirizzati in Toscana, a Firenze, in una struttura specializzata dove l'intervento, fortunatamente, è riuscito". Non è stato facile assistere Emanuele - ci racconta mamma Valentina -  vederlo distrutto dalla chemioterapia, "ma grazie al supporto dei medici e di tante persone che ci hanno aiutato in questo momento, gli ultimi mesi sono stati un po' meno bui. Adesso mio figlio - prosegue - sta meglio, anche grazie al trapianto di cellule staminali a cui sta reagendo bene. Una ripresa lenta, ma che speriamo resti costante, in attesa che trascorrano 10 anni, lasso di tempo per potersi dichiarare definitivamente guariti. Un periodo eterno che mio marito Massimo, la piccola sorellina di Emanuele ed io, ora affrontiamo con un margine di serenità".

Valentina, ora che vede uno spiraglio di luce, vuole ringraziare i medici dell'ospedale di Udine, Trieste e Firenze che tanto hanno fatto in questi mesi per curare Emanuele: "Un grazie di cuore a tutti loro - prosegue Valentina - ma soprattutto allo staff medico dell'ospedale di Udine dove ho potuto constatare che qui, in Friuli, c'è una sanità che funziona. Persone competenti, ma anche disponibili e sorridenti che ci hanno dato la forza per andare avanti. Ora Emanuele soffre meno e io, da mamma, mi sento più tranquilla, anche se siamo consapevoli che per chiudere la vicenda bisognerà attendere ancora a lungo". 

La lettera

Gentilissima Prof.ssa Paola Cogo,

Dipartimento Materno-Infantile Soc Clinica Pediatrica reparto di oncologia, Ospedale S.Maria della Misericordia di Udine, vorremmo ringraziare di cuore tutto il personale medico, infemieristico, gli OSS, l'associazione Luca Onlus e ABIO, gli psicologi. Una particolare attenzione alla dott.ssa Eva Passone e allo staff medico che ci hanno seguiti sin dal inizio. Il vostro lavoro si apprezza in ogni aspetto di vicinanza al malato e con la premura di soddisfare le nostre richieste avete rafforzato la voglia di vivere e superare ogni ostacolo senza mai arrenderci.

Avete dimostrato professionalità e capacità di ascolto, avete saputo rallegrare le nostre giornate in quei momenti così bui della nostra vita che in ambienti difficili da comprendere ed accettare quando li si vive in prima persona ci hanno allontanato, seppur per poco, dallo sconforto in cui ci siamo spesso ritrovati. Con la vostra sensibilità e attenzione all'aspetto umano vi siete sempre posti senza mai carpire quella distanza che potrebbe sorgere da pazienti impauriti e depredati di quella coscienza quale potrebbe essere la vita. Affidarsi con fiducia a chi si deve occupare della nostra salute, rende tutto meno doloroso e meno preoccupante. È importante la considerazione in questo ambito così difficile e delicato da vivere in momenti di sofferenza. Abbiamo apprezzato molto le capacità professionali ed umane della Caposala, del personale infermieristico insieme agli OSS. 

La sanità pubblica che funziona e soprattutto abbiamo trovato tanta umanità. Guardiamo a tutti voi con gratitudine. Il conforto, i sorrisi, quell'approccio umano con cui portano avanti il loro compito e senza mai dimenticare il paziente ci hanno accompagnato in quel percorso che ci ha stravolti.

Medici, infermieri tutti e personale hanno dimostrato temperamento, pronti in ogni momento a donare non solo la loro competenza ma anche amore e incoraggiamento. Il nostro pensiero e la nostra riconoscenza vanno in particolare alla professionalità dimostrata con immensa pazienza che hanno caratterizzato ogni gesto. Da voi tutto è perfettamente organizzato in modo tale da dare sostegno e sollievo a tutti gli ospiti e quello che non manca sono le parole di conforto, un sorriso rassicurante, la comprensione nei momenti più difficili. 

Ringrazio l'associazione Luca Onlus, di grande conforto e sostegno economico alle famiglie. L'associazione ABIO per capacità di ascolto e aiuto reciproco, con umanità ed affetto ha saputo accompagnarci in un trattamento così difficile e pesante da sopportare. Il vostro essere gentile, premurosi, attenti e solidali a mamma e papà ma soprattutto a Emanuele ha reso tutto facile e ci avete colorato l'anima, ci siamo sentiti a casa con i giochi e la compagnia donata nel mentre delle terapie.

Ringrazio anche il dott. Stefano Usai sempre presente ad ogni nostro rientro in ospedale ha saputo rendere Emanuele sereno e tranquillo. Quando si sceglie di affidarsi ad uno psicologo si è già deciso di migliorare la propria vita. La psicologa Elisabetta Tomat con supporto frequente a domicilio ci è stata di grande aiuto,  in quei momenti disperati ci ha saputo ascoltare, affrontare e guidarci verso quella via d'uscita tanto ambita con un pensiero sereno rivolto al prossimo futuro : "hai saputo darci consigli utili per affrontare quei momenti di sconforto e difficoltà che spesso insorgevano. Ti saremo sempre grati, grazie per essere stata davvero parte integrante della nostra vita.

In questo periodo abbiamo conosciuto persone straordinarie e vi porteremo per sempre nel nostro cuore. Sentirvi così vicini e premurosi ha rafforzato la voglia di superare gli ostacoli e di non arrendersi mai.

Non vogliamo dimenticare gli infermieri del distretto sanitario di Udine che si sono recati al nostro domicilio tutte le volte del bisogno per prelievi. Con umanità e comprensione si sono presi cura di Emanuele. Lieti e forti della nostra esperienza potremo raccontare con tutto l'entusiasmo di una nuova vita ritrovata.

Vi auguriamo una buona prosecuzione sicuri che aiuterete altre persone almeno quanto lo avete fatto con noi .

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