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Cronaca

Ladre incinte sorprese dai proprietari tentano la fuga, la polizia le arresta

Nonostante lo stato interessante una delle due ha scavalcato cancelli e muretti. Agilità che non le è bastata per scappare

​Nel pomeriggio di ieri, giovedì 4 luglio, le volanti della questura di Udine hanno arrestato due cittadine croate di etnia rom responsabili, nonostante lo stato di entrambe, di un furto in un'abitazione del centro cittadino. In manette Anita Spaic, 32 anni, e Danijela Novak di 34 anni.

I fatti

Una coppia rientra nella propria abitazione collocata in via Marano a Udine, intorno alle 14, ma nota qualcosa di strano: due sconosciute stanno uscendo dal portone del loro appartamento. I due si allarmano per il fare sospetto delle donne e, intendendo che potesse trattarsi di due ladre, si mettevano al loro inseguimento, allertando nel frattempo la Polizia di Stato. La conferma di quanto era accaduto arriva non appena i proprietari raggiungo la porta di ingresso, chiaramente danneggiata e con evidenti segni d'effrazione. 

L'arrivo delle volanti

Sul posto, poco dopo, sono giunte due volanti, una delle quali è riuscita a fermare subito una delle ladre; la seconda, con inaspettata agilità visto lo stato interessante, è riuscita a scavalcare varie cancellate di altri condomini ed infine un muretto di recinzione di un deposito ferroviario e a nascondersi. Nonostante il tentativo di fuga la donna è stata sorpresa dagli agenti dell'altra pattuglia mentre era accovacciata tra alcuni arbusti, intenta a richiedere al telefono l'aiuto di una terza persona e con due borse ed un calzettone all'interno del quale erano occultati molti preziosi ed arnesi da scasso come una chiave inglese e la plastica rigida degli involucri dello shampoo, notoriamente utilizzata per aprire lo scrocco delle serrature dai ladri d'appartamento. 

Il bottino

I precedenti 

Negli uffici della Questura gli operatori hanno raccolto la denuncia dei proprietari, ai quali sono stati estituiti tutti i gioielli trovati, e le sommarie informazioni di un testimone; gli accertamenti successivi hanno evidenziato l'utilizzo da parte di entrambe le malviventi di numerosi alias in tutto il territorio nazionale, ma soprattutto i numerosi precedenti giudiziari e di polizia, quasi esclusivamente per furti in abitazione. Solo nei primi sei mesi del 2019 una di loro è stata deferita all'Autorità giudiziaria per quel reato 16 volte, e sono diversi gli anni di pena che deve ancora espiare per precedenti furti. Garantite alle due donne, assistenza e visita medica che ne confermava il buon stato di salute, le stesse sono state quindi arrestate per il furto in abitazione aggravato dalla violenza sulle cose in concorso ed associate alla casa circondariale di Trieste. La più giovane è stata anche deferita per inosservanza del divieto di ritorno a Udine precedentemente notificatogli.

La condanna

Ieri pomeriggio, convalidati gli arresti, il G.I.P. del Tribunale di Udine ha disposto per entrambe la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune udinese e fissato il giudizio direttissimo.

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