L'intervista: "Niente armi, mi difendo coi cartelli e una forca"
I ladri prima, le istituzioni poi, lo hanno privato di tutte le armi che possedeva in casa. L'intervista a Silvano Nobile, il pensionato di via Lumignacco che, dal furto subito quattro anni fa, tenta di difendersi dai malintenzionati come può: attraverso il filo spinato e l'utilizzo di cartelli dalle immagini inequivocabili.
“Mi sento in un certo senso in prigione – ci racconta Silvano Nobile-. Ma cerco solo di difendermi come posso. Da quando 4 anni fa ho subito un furto non mi sono sentito più sicuro. Quella volta trovai tutto per aria e mi rubarono una pistola e una carabina. Soldi per fortuna non ne presero perché non li tengo in casa”.
Da quel momento iniziò per il pensionato di via Lumignacco una battaglia tutta sua: contro i ladri, ma anche contro le istituzioni che, dopo il primo cartello affisso sulla ringhiera della sua proprietà con la scritta “Avviso ai signori ladri: io sparo”, gli hanno sequestrato le due armi regolarmente possedute che teneva in casa. “Ho fatto anche ricorso – ci spiega Nobile, ma una signora in commissione mi ha ritenuto un soggetto non affidabile. Sembra che ti costringano a fare il disonesto. Le nostre istituzioni non ci tutelano in alcun modo. E intanto ho speso 1600 euro in avvocati per provare a riavere le armi in casa”.
“Adesso – conclude Silvano con sorriso beffardo- mi rimangono solo i cartelli, il filo spinato e una buona forca che tengo sempre in camera”