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Parte l'innevamento artificiale delle piste in Friuli, ma è davvero necessario?

Da domani, martedì 13 dicembre, a mercoledì è previsto il tanto discusso innevamento artificiale degli impianti sciistici del Friuli Venezia Giulia, mentre da giovedì e venerdì nuove piste saranno aperte anche negli altri comprensori del Friuli Venezia Giulia

Da domani, martedì 13 dicembre, a mercoledì è previsto il tanto discusso innevamento artificiale degli impianti sciistici del Friuli Venezia Giulia, mentre da giovedì e venerdì nuove piste saranno aperte anche negli altri comprensori del Friuli Venezia Giulia. Le precipitazioni nevose in alta quota e il calo delle temperature delle ultime ore permetteranno così di proseguire per tre giorni con l’innevamento programmato in buona parte della regione per arrivare, tra giovedì e venerdì, ad aprire nuove piste e impianti di risalita in tutte le stazioni sciistiche.

Innevamento artificiale

A sollevare dubbi sull'opportunità di riempire le piste di neve artificiale, era stata alcune settimane fa Legambiente. Nella circostanza, l'associazione ambientalista regionale aveva espresso il suo parere positivo rispetto alla decisione di sospendere le sciate in notturna, che avrebbero comportato sprechi di energia in questo momento non opportuni. Il presidente regionale di Legambiente, Sandro Cargnelutti, in un nota, aveva avanzato alcune proposte. «La regione consideri anche l’abbandono di progetti obsoleti quali la nuova pista Lazzaro a Tarvisio e la pista, lato sud sul Montasio, Sella Nevea - Casera Cregnedul. Consideri i costi dell’energia per l’innevamento artificiale che è triplicato e la crisi climatica che morde sempre più e richiederà sempre più innevamento artificiale, fintanto che le temperature lo permetteranno, con significativi costi crescenti per la comunità regionale». Per Cargnelutti, comunque, «sarebbe stato meglio investire più soldi in questi anni per installare impianti ad energie rinnovabili; ora ci troveremmo con minor affanno dentro la bufera energetica a cominciare dai costi per il gas e per l’energia elettrica», chiosa.

L'impatto del turismo invernale

Nel marzo 2022, la stessa Legambiente ha pubblicato un report sull'impatto ambientale del turismo invernale: "Nevediversa". 

neve artificiale

Secondo Legambiente nel nostro Paese ci sono 234 impianti sciistici dismessi che potrebbero essere riusati o smantellati con i fondi del PNRR, nonché 135 impianti dal futuro incerto per mancanza di neve, problemi economici e gestionali o per fine vita tecnica. Le esperienze di recupero, riuso o smantellamento sono ancora troppo sporadiche: il risultato è una sequela di fantasmi di seggiovie e skilift che punteggiano i fianchi delle montagne. Nevediversa 2022 prosegue poi con la lista dei 149 impianti funzionanti grazie ai cosiddetti “accanimenti terapeutici”, cioè che sopravvivono con forti iniezioni di denaro pubblico. Le obiezioni contro questa pratica parlano di alti costi di gestione degli impianti per la produzione della neve, spreco di risorse nel caso di piogge che sciolgono il manto, impatti sulla fauna locale, danni al suolo derivanti dalla componente chimica del prodotto con conseguente mutamento del paesaggio. 

In Friuli

L'impianto di risalita Sella Nevea - Casere Cregnedul di Sopra, in comune di Chiusaforte è destinatario di un cospicuo finanziamento pubblico che prevede nuove piste da sci, un nuovo impianto di risalita e nuove attrezzature per l’innevamento artificiale. L'investimento previsto è di 3 milioni di euro. Il sito, in attesa di avvio dei cantieri, è quello relativo a Aree Rete Natura 2000 ZPS “Alpi Giulie” e SIC-ZSC IT3320010 “Jof di Montasio e Jof Fuart”, dove ricade l’area di partenza della pista in progetto. Sono presenti numerosi habitat ecologicamente e fitosociologicamente rilevanti con una particolare ricchezza di tutti gli habitat calcifili montani ed alpini e dove vi è un'alta concentrazione di specie rare e un’area alpina di rilevanza ornitologica nazionale.

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