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Cronaca Paderno / Via Alessandria

Forno crematorio a Paderno: i residenti si tengono i dubbi

Durante l'incontro voluto dal Comune non state chiarite le perplessità dei cittadini, che temono traffico ed emissioni pericolose a Paderno

Quella del tempio crematorio non è certo una questione di semplice analisi, tanto che alla riunione indetta dal Comune di Udine che si è svolta ieri sera, i dubbi dei residenti non sono stati sciolti del tutto, anzi. La precedente amministrazione aveva fatto le sue valutazioni, approntando la gara per un progetto che prevedeva la riqualificazione dell’impianto esistente nel cimitero di San Vito. L'ex sindaco di Udine Furio Honsell lo riteneva un impianto capace di «soddisfare le esigenze della città con un progetto dal ridotto impatto ambientale ed energetico». Per questo, a fronte di un progetto già approvato, l'attuale opposizione si chiede perché non sia stato usato e abbia invece deciso di costruire un nuovo impianto in un altro cimitero, affrontando ulteriori spese.

Lo stesso Honsell si chiede perché l'amministrazione abbia deciso di abbandonare il vecchio sito, senza prevederne una riqualificazione; proporre un progetto che consuma suolo, che necessità modifiche alla viabilità e al piano regolatore nell’area di Paderno; accettare le richieste di potenziamento del crematorio in modo tale da realizzare una struttura molto superiore ai bisogni della città di Udine, alla luce del fatto che esistano altri forni crematori in altre città vicine a Udine e demolire opere che sono già presenti nel cimitero del Paderno.
«Non si capisce come un’area che è a vocazione residenziale come quella di Paderno debba diventare un’area con un impianto che inevitabilmente avrà un impatto ambientale. Forse dovendo scegliere un’altra area dove realizzare l’impianto crematorio di grandi proporzioni sarebbe opportuno scegliere la zona industriale».

L'incontro

Alcune di queste domande se le pongono anche i residenti di Paderno, spaventati dall'impatto ambientale che l'opera potrebbe avere. A rispondere alle loro preplessità sono stati il vicesindaco Loris Michelini, gli assessori Daniela Perissutti, Giovanni Barillari, Paolo Pizzocaro e il consigliere con delega all'ambiente Giovanni Govetto. La motivazione principale portata dall'amministrazione a giustificazione dello spostamento dell'impianto, è che i numeri di cremazioni in provincia di Udine stanno aumentando e sono destinate ad aumentare, dunque era necessario un impianto grande non adeguato alla struttura monumentale del cimitaro di Udine. Ad avallare questa tesi, la promessa che la viabilità a Paderno sarà adeguata ale nuove circostanze, così come i parcheggi.

A destare perplessità, inoltre, anche le emissioni del forno. Le stesse che erano al centro delle polemiche quando l'attuale amministrazione si trovava all'opposizione. Che differenza ci sarà ora che sono al governo della città, si sono chiesti i residenti? La risposta è che a controllare le emissioni sarà l'Arpa. Ovvero esattamente come sarebbe successo con il precedente progetto. I dubbi della popolazione, dunque, rimangono.

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