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Cronaca

Recinzioni rotte, campi calpestati e ortaggi rubati: inciviltà al Parco del Cormôr sud

I coltivatori proprietari dei campi agricoli nella zona sono esasperati dal comportamento dei cittadini che danneggiano le loro proprietà: richiesto l'intervento del Comune

Da un anno a questa parte, cioè da quando gli udinesi sono costretti a stare molto più tempo all'interno dei confini del proprio comune, alcuni luoghi sono stati riscoperti per passeggiate e picnic. Tra questi c'è sicuramente la parte del parco del Cormôr a sud-ovest della città, con accessi da viale Venezia e via Cormôr Alto. Un piccolo polmone verde non conosciuto da tutti ma sempre più frequentato. Passeggiate, corse a piedi e in bicicletta, camminate con i cani e picnic: chi frequenta questa zona può davvero sbizzarrirsi, peccato che spesso lo faccia a discapito di chi, in mezzo a quel verde, ha la sua proprietà. Già, perché tra i prati comunali ci sono diversi terreni agricoli piantumati che spesso sono calpestati e rovinati da cani lasciati senza guinzaglio e dalle persone che ci finiscono sopra, più o meno consapevolmente. 
Dai proprietari agricoli si leva ora una protesta e una richiesta di aiuto indirizzata al Comune di Udine, affinché predisponga recinzioni e segnaletica ad indicare quali sono i sentieri pubblici e quali i terreni privati. 

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Le varie problematiche

«Il distributore ENI, che sorge sulla tangenziale ovest, confina con il parco, più precisamente con un campo privato che viene coltivato: il problema che si verifica da anni sta nel fatto che la recinzione è stata manomessa e che molto spesso le persone la oltrepassano, calpestando il campo», così ci racconta Christel Fioritto, che si è fatta portavoce degli agricoltori della zona. La richiesta, in quel caso, riguarda la riparazione della recinzione da parte del distributore ENI. «Al contrario, nella parte di parco dove ci sono le tre statue che si vedono dalla tangenziale ovest, la recinzione proprio non c'è, e la distanza tra il parco e la tangenziale è di pochi metri. Non è quindi sicuro, in quanto un animale lasciato libero potrebbe entrare facilmente in strada causando così un incidente, oltre alla perdita dell'animale stesso», continua la Fioritto.

parco del cormor-2

Ma i problemi non sono finiti qui. «Il fatto più grave, che oltre a creare disagio crea anche malessere alle aziende che coltivano i campi all'interno del parco, è che il percorso comunale che consiste nello sterrato che costeggia i campi privati, non è ben segnalato e molte persone, soprattutto nell'ultimo periodo, non si preoccupano di rispettare la proprietà privata delle aziende». La conseguenza è che «i campi vengono letteralmente invasi da persone e animali domestici lasciati liberi che, oltre a rubare gli ortaggi che queste aziende coltivano, calpestano anche i terreni coltivati». Nel tempo gli agricoltori hanno visto diverse persone rubare gli ortaggi che dovrebbero essere venduti al mercato ortofrutticolo, perdendo una parte di raccolto e di ritorno economico. Quel che gli agricoltori vogliono sottolineare, è «che il percorso comunale è diverso dalle strade private, che sono state acquistate con i terreni».

L'appello

Le aziende agricole chiedono dunque un sopralluogo del Comune per rendersi conto della gravità della situazione, e un conseguente intervento per recintare i campi privati oltre a una migliore segnalazione del percorso comunale.

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