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Torviscosa, riscatto del polo chimico e del Friuli

Inaugurato questa mattina il nuovo impianto produttivo cloro-soda a membrane nel sito industriale di Torviscosa.

E' stato inaugurato stamani a Torviscosa (Udine) il nuovo impianto produttivo cloro-soda a membrane che subentra allo storico ex impianto Caffaro. Attori dell'operazione di avvio del nuovo impianto sono la Halo Industry, la Caffaro, società creata da Caffaro Industrie, Bracco Spin e Friulia Spa, finanziaria della Regione Fvg. Frutto di un investimento di 50 milioni di euro, l'impianto si sviluppa su un'area di oltre 20 mila metri quadrati con una superficie coperta di 2.600. Lo stabilimento, a basso consumo energetico rispetto alle vecchie produzioni del cloro-soda a mercurio, avrà una capacità iniziale di 24 mila tonnellate di cloro per arrivare in prospettiva a 40 mila. Occuperà 32 nuovi addetti, che si aggiungono ai 352 che oggi lavorano nel polo chimico della Bassa friulana (166 in Caffaro Industrie, 137 in Bracco Spin, 17 in Serchim) tutte impegnate in ricerca, chimica di base, chimica fine, farmaceutica e imaging diagnostico. Per Francesco Bertolini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bertolini/Caffaro "fare impresa in questa regione è stata una fortuna ed un privilegio", mentre per Fulvio Renoldi Bracco, amministratore delegato di Bracco Imaging "il contesto locale aiuta le imprese e consente, a partire da questo impianto, di fare nuovi investimenti e attrarre nuove aziende". Per il commissario, Marco Cappelletto, oggi "a Torviscosa si riaccreditano l'impresa e il lavoro".

Inaugurato il nuovo impianto cloro-soda di Torviscosa; Foto Produzioni TV Regione FVG

Serracchiani, sito Torviscosa riscatto per intero Fvg 

 "Torviscosa oggi rappresenta il riscatto non solo del polo chimico ma di tutto il Friuli Venezia Giulia",  ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenuta stamattina all'inaugurazione. "Siamo difronte alla dimostrazione che il Paese può ancora fare chimica sostenibile e che l'industria può essere praticata pensando al lavoro, alla salute, al benessere e all'ambiente", ha proseguito Serracchiani, rivolgendo poi "un pensiero particolare ai lavoratori dell'ex Caffaro che qui hanno potuto in parte già ritrovare collocazione, ma sono certa che altri posti di lavoro saranno creati perché abbiamo riconsolidato il sito e posto le condizioni per un ulteriore sviluppo futuro".

Secondo Serracchiani, il percorso che oggi ha portato all'apertura del nuovo impianto, atteso da vent'anni, ha avuto due grandi snodi: il protocollo d'intesa firmato nel 2016 con il Governo per il risanamento ambientale e la riperimetrazione del sito inquinato di interesse nazionale "nella piena legalità - ha sottolineato la presidente - e con l'individuazione della giusta cornice giuridica in cui operare".

Bolzonello: Torviscosa dimostrazione che si può fare

 "Oggi si compie una prima parte del percorso intrapreso - ha commentato il vice presidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello- che ha restituito competitività e posti di lavoro ad un polo chimico che dimostra come sia possibile ripensare i vecchi siti industriali e ricominciare a fare impresa nel modo migliore. Con la presidente entrammo qui ad una settimana dal nostro insediamento, assieme all'allora ministro all'Ambiente, Andrea Orlando, ed immaginammo una serie di passaggi per mantenere viva la vocazione industriale di questo insediamento. A quattro anni di distanza abbiamo completato una parte importante del percorso di riconversione di un sito che tutti davano ormai per finito".

Vito: vinta una sfida amibientale

L'assessore regionale all'Ambiente, Sara Vito, ha posto invece l'accento sulla "soddisfazione che deriva dal percorso più difficile che si poteva ipotizzare, intriso di sfide ambientali che hanno comportato investimenti complessi". Ciononostante, secondo Vito "abbiamo vinto la sfida della sostenibilità giungendo al risanamento di aree che altrimenti sarebbero rimaste nell'oblio e abbiamo dato una risposta che apre prospettive importanti per il futuro".

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