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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Lignano Sabbiadoro

L'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg chiede verità sull'impianto di depurazione di Lignano Sabbiadoro

Nel 2017, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini, è stato presentato al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri un esposto relativo alla gestione delle acque nella provincia di Udine

Uno degli obiettivi comuni dell'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg è contribuire alla soluzione delle gravi problematiche ambientali fonte di lucro anomalo per alcuni e fonte di gravi danni economici e della salute di molti altri.
Già nel 2017, a seguito di numerose segnalazioni di cittadini, è stato presentato ai Noe di Udine - Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri - un esposto relativo alla gestione delle acque nella provincia di Udine, "ponendo l'accento sulla qualità delle acque restituite all'ambiente dopo opinabili trattamenti e sulla filiera dei controlli previsti sulle stesse e sulle procedure amministrative seguite esplicitando, in particolare legittime e motivate, preoccupazioni sugli impianti di depurazione di Lignano Sabbiadoro e San Daniele del Friuli", si legge in una nota dell'Osservatorio. 

ll caso

"Da quanto ci risulta seguirono altri esposti da parte di un biologo di Marano, di Casa Pound e diversi da parte del Movimento Cinque Stelle nella persona del consigliere Cristian Sergo protagonista di conferenze stampa ed interrogazioni in sede di Commissioni e Consiglio Regionale".
La diatriba, sviluppatasi in questi ultimi anni, tra il consigliere regionale e l'ente gestore Cafc ha fatto sì che "emergesse l'esistenza di documenti ufficiali attestanti i frequenti sforamenti dei limiti tabellari dello scarico lignanese ed altrettanto conseguenti provvedimenti sanzionatori determinati da Arpa FVG (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e di Ordinanze di Divieto di raccolta molluschi sia nel mare adriatico prospicienti la spiaggia (zona sensibile) che in zona lagunare (zona di interesse naturale di protezione speciale)  in prossimità dello scarico delle acque di pioggia dello sfioratore".

Segnalazioni

Secondo quanto riporta la nota dell'Osservatorio, "cittadini e turisti segnalavano odori nauseabondi e materiali da rifiuto nelle acque prossime all'impianto e da una serie di fotografie (anagraficamente e fiscalmente identificate) potevano supporsi anomalie e stranezze: ma nonostante la trasmissione ai Noe, a titolo personale, nulla più si è saputo su valutazioni o correlazioni possibili con il funzionamento del depuratore".
"Resta di fatto però che da quanto pubblicamente prodotto dal consigliere Sergo si viene a conoscenza che l'impianto non solo non è idoneo a soddisfare le prestazioni di trattamento biologico previste dall'autorizzazione regionale del 2017 ma che i lavori completati nel 2015 non sono ancora collaudati definitivamente ma ciò nonostante, sono già stati interamente pagati all'impresa costruttrice".

La denuncia

"A questo punto non possono affatto soddisfare le blande rassicurazioni verbali del gestore né tantomeno quelle dell'Assessore Regionale Fabio Scoccimarro che dichiara seraficamente la non propria competenza al controllo tecnico dei progetti nè quello ammistrativo; il gestore è un ente autoreferenziato? Chi ha il compito di controllo, del rilievo delle responsabilità, dell'individuazione degli eventuali problemi di vario ordine e della loro soluzione?", si chiede Marino Visintini, referente dell'Osservatorio civico contro le illegalità del Fvg.

"Chi controlla chi?"

"E ancor più da poco abbiamo letto che, per problemi inerenti la mancanza di certificazioni di qualità dell'unità di prelievo dei campioni da analizzare di Arpa, l'unità di laboratorio dell'Arpa (che referta i campioni ed è dotato di certificazione di qualità) non si assume la responsabilità dei dati anagrafici dei campioni stessi: insomma tra proclami di progetti internazionali di cooperazione scientifica e tecnologica, sistemi di monitoraggio avanzato della presenza di covid 19 negli scarichi, chi infine dà garanzie reali al consumatore che tutto sia a norma e lo spiega in maniera comprensibile e trasparente documenti in mano? Chi controlla chi?".

Le richieste

L'Osservatorio chiede dunque "un intervento di chi è titolato a farlo per una verifica in contraddittorio con il Gestore sui documenti e sul funzionamento reale e sperimentale dell'impianto. Da quanto apparso e dichiarato si potrebbe pensare che l'impianto dovrebbe essere inserito tra quelli in procedura d'infrazione da tempo immemorabile e che, per il suo adeguamento alle normative in vigore ormai da 20 anni, abbisognerà di ulteriori investimenti multimilionari; fondi che avrebbero potuto ottenersi anche in misura maggiore molti anni fa garantendo il corretto funzionamento da oltre 10 anni a questa parte come previsto dalle diffide provinciali di 15 anni fa ed ancora oggi non soddisfatte".
 

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