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Cronaca

Il “fasin di besoi” friulano ad Amatrice

Un'azienda friulana ricostruisce la città dell'Amatriciana: "Rinascerà antisismica come la nostra terra ci insegnò dopo il 1976"

"Una piazza. Dove mangiare, certo. Ma anche incontrarsi, giocare, stare insieme, in uno spazio polifunzionale, al coperto, con un’enorme vetrata rivolta verso la montagna". E’ cosi che Amatrice ricomincia: con un cuore di legno che viene dai boschi del nostro Friuli Venezia Giulia con il quale si sta dando vita alla nuova Area Food nata dalla mente dell’archistar milanese Stefano Boeri, padre del bosco verticale, e realizzata dalla DomusGaia di Udine insieme alla Filiera del Legno FVG.

Un’azienda friulana ricostruisce Amatrice

Saranno i friulani a provvedere alla realizzazione dell’intero complesso che verrà costruito in legno, materiale scelto per le sue doti antisismiche. “Amate Amatrice”, è un regalo di 9000mq alle popolazioni terremotate: il progetto è infatti stato donato dallo stesso Stefano Boeri e sarà realizzato grazie al contributo della raccolta fondi di La7 e Corriere della Sera riaprendo le porte di otto ristoranti crollati dopo il terremoto e di una mensa dedicata alle scuole del distretto“Abbiamo voluto realizzare un progetto per la popolazione, per ricostruire i luoghi della gente e restituire la quotidianità attraverso una svolta architettonica e filosofica, dove la sicurezza è una condizione imprescindibile – Ha affermato Matteo Marsilio CEO DomusGaia - Ricostruire in bioedilizia utilizzando il legno rappresenta una grande sfida che porta con sé il nome e l’esperienza della nostra regione nell’anno simbolo del 40ennale dal terremoto. Una data che noi friulani di certo non dimenticheremo”. Dal taglio dell’albero nel rispetto della biodiversità, alla costruzione di pannelli, al montaggio in loco, l’obiettivo della Filiera del legno Fvg, sarà terminare il tetto della mensa entro questo Natale per poi rendere operativa la struttura entro Pasqua 2017. 

Architetture moderne in legno e grandi vetrate con vista sui Monti Sibillini faranno tornare lo sguardo indietro a prima del 24 agosto dando lo slancio per la ripresa dell’economia locale con il traino del turismo enogastronomico e di una quotidianità nella quale gli abitanti di Amatrice non hanno mai smesso di credere. Un edificio temporaneo, ma duraturo che, grazie alla tecnologia costruttiva utilizzata, sarà possibile riassemblare a seconda delle necessità, trasformato e rimontato altrove.

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