Stop alla mica e ai bambini minatori, la soluzione di un friulano
Un inventore cividalese, trapiantato a Londra, ha dimostrato che è possibile sostituire il minerale. L'intervista è andata in onda durante un lungo servizio su Le Iene
"Le Iene" ieri sera hanno mandato in onda un interessante reportage realizzato da Gaetano Pecoraro sulla filiera della mica, un minerale utilizzato dalle multinazionali attive nel settore della cosmesi. La mica è infatti un elemento che, se polverizzato e inserito all'interno delle creme e dei prodotti di bellezza (rossetti, lucidalabbra, ciprie, lacche, smalti e fard, ecc...), dona luce e brillantezza.
Lungo il servizio, la iena dimostra come in molte miniere di mica presenti nel nord-est dell'India, dichiarate ufficialmente chiuse e illegali sulla carta, si lavori senza sosta utilizzando spesso lavoro minorile. Oltre ai minatori adulti, le immagini mostrano molti bambini all'opera mentre estraggono questa particolare e semi-sconosciuta pietra. Il tutto - ovviamente - in situazioni al limite della salubrità e della sicurezza. Il basso costo della manodopera e della materia prima, uniti alla descolarizzazione e alla mancanza di alternative, sono ovviamente tra i principali fattori che hanno spinto i grandi intermediari e le multinazionali del settore ad incrementare questo particolare business, esploso in India solamente nell'ultimo decennio.
Una situazione così al limite e difficile da accettare, che alcune case cosmetiche hanno deciso di dire "basta". E' il caso, ad esempio, della Lush, noto marchio inglese da sempre attento al sociale e ai diritti umanitari. Quattro anni fa l'azienda ha così deciso di investire in ricerca ed eliminare la mica con del materiale sintetico creato in laboratorio. Tra gli artefici di questa innovazione, un friulano – cividalese di nascita - che lavora all'interno del team di inventori della Lush. Si chiama Alessandro Comisso e dopo gli studi condotti tra Bologna e Parigi, da molti anni lavora per Lush; prima in italia, poi a Berlino e da cinque anni a Londra.
“Il servizio delle Iene sicuramente è stata la più grande occasione per poter far conoscere a milioni di italiani un problema spesso ignorato come quello dello sfruttamento nelle miniere di mica - ci ha spiegato Comisso -. La sostituzione di questo minerale ci ha costretti ad un continuo lavoro di preparazione. D'altra parte non è stato semplice sostituirlo da tutti i nostri prodotti. L'ultima mia creazione, ad esempio, un olio solido chiamato “Million Dollar”, è formulata esclusivamente con pigmenti a base di mica sintetica. Si tratta di un risultato di anni di lavoro, a dimostrazione che un’alternativa etica esiste e si può trovare sempre. ".