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Identificato il morto sulla salita al castello. Non aveva 18 anni ma altre 2 identità

Risolto l'enigma sull'identità del giovane bengalese deceduto ieri mattina a Udine per un arresto cardiaco mentre affrontava la salita del Castello spingendo una bicicletta. Dai controlli sulle impronte digitali era spuntata pure una terza identità

Si è risolto oggi l'enigma sull'identità del cittadino bengalese deceduto ieri mattina a Udine a causa di un arresto cardiaco, mentre affrontava la salita del Castello spingendo una bicicletta.

In un primo momento si era pensato potesse avere 18 anni. La deduzione era legittimata dal fatto che in tasca avesse un documento del paese d'origine, privo di foto, che riportava una data di nascita del 1996. Nel corso della giornata però due suoi connazionali, impiegati presso il locale di piazzale del Castello dove il bengalese pare stesse cercando impiego, hanno portato alla polizia municipale il passaporto dell'uomo. Si tratta di Ma Arij Uddin, di 30 anni. I due hanno spiegato di aver trovato il documento a terra lungo la salita che porta alla fortezza cittadina. 

Dai controlli sulle impronte digitali è pure emersa anche quella che, a prima vista, sembrava essere una terza identità dello sfortunato bengalese. L’uomo era stato fermato e fotosegnalato lo scorso mese di maggio dalla Questura di Udine come clandestino. Sapeva a stento leggere e scrivere, e in quell’occasione aveva dichiarato di chiamarsi Uddin Maris e di essere nato nel 1976. In realtà la data di nascita fornita corrispondeva a quella di un cittadino napoletano che gli aveva fatto ottenere il visto d'ingresso in Italia come stagionale. Ma Arij Uddin era entrato in Italia nell'aprile 2013, e non aveva mai chiesto il permesso di soggiorno. Sono ancora in corso le ricerche per rintracciare i parenti dell'uomo.

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