A Londra Regeni aveva lavorato per un'agenzia di intelligence
E' l'ultimo aggiornamento sulla vita del ricercatore di Fiumicello. Intanto si indaga sulle sue conversazioni e su una possibile fuga di informazioni
Giulio Regeni avrebbe lavorato per un'agenzia di intelligence durante il suo periodo di vita a Londra, fondata da un ex funzionario statunitense implicato, a suo tempo, nello scandalo Watergate. L'agenzia - come riporta La Stampa - si occupa di analizzare tendenze politiche ed economiche su scala globale non solo per privati ma anche per governi (ben 50). E' questo l'ultimo aggiornamento sulla vicenda legata alla morte del ricercatore di Fiumicello ucciso in Egitto, i cui contorni sul suo omicidio si fanno sì sempre più ricchi di ipotesi e smentite, ma iniziano ad arricchirsi di particolari.
Al vaglio degli investigatori c'è il pc di Giulio: emerge che Regeni conservava in modo scrupoloso tutti i nomi e i numeri di telefono delle persone con cui entrava in contatto per il proprio lavoro. E nel messaggio che aveva scritto alla sua insegnante dopo una riunione sindacale a cui aveva assistito, c'era scritto come emergesse un malcontento generale tra i lavoratori, ma che "stentava a prendere in iniziative concrete".
Le sue informazioni e la sua attività potevano dare fastidio a qualcuno? Evidentemente sì. Ora gli inquirenti indagano sulle conversazioni di Regeni e sul possibile passaggio delle informazioni dal mondo accademico a qualche altro soggetto o organizzazione che c'entri con l'uccisione del ricercatore.
Nelle ultime ore l'Egitto ha smentito un coinvolgimento delle autorità locali sulla cattura di Giulio prima della sua uccisione.