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La "protesta del panino" davanti al Comune: «più facile farsi ascoltare da Florean e Venturin»

Diversi genitori di bambini che frequentano le mense scolastiche si sono ritrovati davanti al Comune di Udine per portare avanti le loro istanze

Dopo le parole e le proteste a scuola, i genitori dei bambini che usufruiscono del servizio mensa nelle scuole di Udine sono scesi in piazza, pronti a farsi ascoltare dal Comune. Peccato che ad accoglierli non ci fosse nessun rappresentante della Giunta comunale e il panino che alcune mamme avevano portato per l'assessora Battaglia è rimasto intonso. Presenti in piazza, oltre ai genitori, diversi esponenti della minoranza in consiglio comunale: Cinzia Del Torre del Pd, Maria Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle, Federico Pirone di Progetto Innovare ed Enrico Bertossi di Prima Udine.

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Una trentina di papà e mamme, dunque, si è ritrovata di fronte a palazzo d'Aronco, cartelli in mano, pronta ad affrontare un dialogo costruttivo per rimediare a una situazione -  a detta loro - ormai insostenibile. 
«Ci aspettiamo che prima o poi qualcuno ci dia un po' di attenzione, di importanza. Ci lamentiamo da ottobre e non veniamo ascoltati. Non siamo però invisibili: siamo qua e ci sono delle lettere che parlano chiaro, delle mail, delle foto e andremo avanti, non ci fermeremo. Non è possibile a settembre ripartire dallo stesso punto di adesso, per il bene dei nostri bambini». Il problema però riguarda anche l'estate, visto che al centro estivo sono seguiti dalla stessa ditta. «Spero che in estate i pasti non siano uguali - ci dice esasperata una mamma - ma spero soprattutto che a settembre il problema sia risolto».

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Educazione alimentare e diete speciali

Un altro dei problemi sollevati dai genitori in protesta è stato quello delle diete speciali e dei problemi legati all'alimentazione. «A scuola si dovrebbe fare anche educazione alimentare - interviene un papà - e questa cosa qui allontana i bambini rispetto al cibo. Ci sono tante cose che bisogna curare rispetto al cibo, specialmente con i bambini. Ho una bambina in terza elementare, iscritta regolarmente al doposcuola. L'abbiamo dovuta ritirare al primo giorno, perché magrolina e non toccava cibo... non possiamo permettere che i nostri figli stiano a digiuno tutto il giorno».

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Quello delle defezioni è un problema sentito in diverse scuole. «Ci sono state tante défaillance, anche alla Carducci: forse il Comune non si è informato e non ha affrontato i dati su quanti si sono iscritti e poi hanno rinunciato. Anche i bambini con le diete speciali non sono stati presi in considerazione. Le risposte che sono state date dal Comune, quando i genitori si sono fatti avanti perché i rispettivi figli stavano male per aver mangiato cose che non potevano, sono state: "si abitueranno", anche a fronte di un certificato medico», dichiara una mamma, che prosegue. «Noi genitori dobbiamo far riferimento sempre al Comune, noi siamo qui perché il Comune deve fare la terza persona con l'Ep. C'è anche il Patto scolastico, dove viene presentato il fattore di gradimento del servizio, che se scende sotto il 70% dovrebbe cambiare qualcosa. Noi siamo i cittadini e il Comune dovrebbe ascoltare prima di tutto noi ed essere una brava amministrazione, capace di gestire un contratto che non funziona con una ditta esterna. Speravamo ci fosse l'assessore, ma forse Florean e Venturin rispondono meglio», conclude.

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