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Cronaca

Riforma degli enti locali, Udine riunisce i Comuni dell’hinterland

Riuniti ieri sera i sindaci delle amministrazioni che dovrebbero costituire, insieme con Udine, un unico Ambito da circa 200 mila abitanti. Suggerito come territorio di riferimento quello dei Comuni che insistono lungo la Tresemane e che si trovano tra l’asta del Cormor e quella del Torre

Bisogna guardare al futuro assetto delle autonomie locali senza pregiudizi puntando a mettere in comune quei servizi e quelle infrastrutture che permetteranno di abbattere i costi e rendere più efficiente tutto il sistema. Stiamo lavorando per costruire un futuro migliore per i nostri cittadini”.

Questo il messaggio del sindaco di Udine, Furio Honsell, ai colleghi sindaci dei Comuni dell’hinterland nell’ambito dell’incontro, avvenuto a palazzo D’Aronco ieri sera sul disegno di legge regionale per il “Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia”. L’incontro, voluto dall’amministrazione comunale del capoluogo friulano, ha riunito i Comuni che sulla base della bozza di riforma dovrebbero costituire, insieme con Udine, un unico Ambito da circa 200 mila abitanti. Hanno risposto all’invito i sindaci e gli amministratori dei Comuni di Buttrio, Campoformido, Martignacco, Pasian di Prato, Povoletto, Pozzuolo, Pradamano, Reana, Remanzacco, Tavagnacco e Tricesimo.

È un progetto pensato per il bene di tutti i cittadini – ha osservato Honsell –. Un progetto che si propone di mettere in comune un certo numero di servizi ferma restando ovviamente l’autonomia di ciascun Comune. Così come già avviene per l’Ambito socioassistenziale e lo Sportello unico è importante che i servizi e le infrastrutture che riguardano ad esempio la mobilità, il commercio, l’edilizia privata e anche la cultura vengano messi in comune”. Un sistema che dovrà offrire comunque ampie garanzia di tutela dell’autonomia di tutti i soggetti in campo. “L’autonomia dei Comuni – ha spiegato Honsell – viene assicurata dal fatto che il criterio della doppia maggioranza tutela sia i Comuni maggiori sia quelli più piccoli, garantendo quindi un’ampia condivisione delle scelte. Bisogna guardare a questo nuovo assetto senza alcun pregiudizio e cercando di delineare un’area sulla base di criteri che abbiano una loro coerenza interna. In particolare io ho indicato, come territorio di riferimento, quello dei Comuni che insistono lungo la Tresemane e che si trovano tra l’asta del Cormor e quella del Torre”.

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