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FvgPride: Udine si conferma città simbolo dei diritti civili

Partita la carovana lungo le vie cittadine. Le presenze stimate al momento si aggirano attorno a quelle che erano le previsioni, circa 5 mila persone. Numerosi i politici e i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali. Le interviste al sindaco di Udine, Furio Honsell, e alla presidente della Regione, Debora Serracchiani. Pittoni (Lega): Pride patrocinato contro le regole

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HONSELL (Sindaco di Udine): «Siamo in questa piazza dove la parola "libertà" significa o libertà di tutti o di nessuno - ha premesso il primo cittadino-. Questo è un luogo dove tante persone hanno combattuto per la libertà. E anche oggi, a distanza di decenni, ci sono ancora tante vittime innocenti del fascismo, della violenza e dell'intolleranza».

SERRACCHIANI (Presidente Regione Fvg): «E' un momento importante per Udine ma anche per tutta la regione, perché è il suggello alle tante iniziative sui diritti che nella storia di questa città e del Friuli Venezia Giulia sono stati portati avanti per il rispetto dei diritti fondamentali della persona: è un evento bellissimo. Questa è veramente una città che ha fatto la storia, e credo che essere qui oggi sia anche il riconoscimento al lavoro che è stato portato avanti da chi ci ha preceduto e il testimone che vogliamo dare a chi viene dopo di noi». In merito alle posizioni contrarie di gerarchie ecclesiastiche e di alcune istituzioni locali, Serracchiani ha dichiarato che "i diritti non dovrebbero avere colore politico" e di non concordare con alcune prese di posizione, «che peraltro sono legittime, perché qui ognuno può pensare ed esprimersi come meglio crede. Colgo piuttosto l'occasione per richiamare la nostra attenzione verso Paesi o gruppi di pensiero che manifestano e praticano intolleranza attiva verso la comunità Lgbtq».

PANARITI (assessora regionale alle Pari opportunità): «Il Friuli Venezia Giulia è da sempre una regione che fonda le sue radici nel rispetto e la valorizzazione delle diversità: siamo assieme alla comunità Lgbtq in questa manifestazione per riaffermare il rispetto di ogni forma dello stare al mondo e dei diritti di tutte le persone. Difendere i diritti della comunità Lgbtq non significa togliere qualcosa a chi non ne fa parte", ha concluso Panariti avviandosi alla testa del corteo a cui sono attesi tra i 4 e 5 mila».

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PITTONI (responsabile federale Istruzione della Lega Nord). L'ex senatore con una nota ha manifestato il dissenso del patrocinio dell'Università di Udine. «Regione e Comune di Udine facciano quello che vogliono, ma l'Università non può patrocinare un'operazione di parte come il Fvg Pride, per il quale gli stessi organizzatori parlano di “manifesto politico”. Non c'è solo una contraddizione di termini (se è “parte” non è “università”): mi risultano violate una serie di norme, che vanno dalla legge nazionale 240/2010 a Statuto, Codice etico e Disciplinare di ateneo.

Ora, spiega Pittoni, si attende il pronunciamento del ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli. «Abbiamo coinvolto la titolare dell'Istruzione con un'interrogazione depositata a firma del nostro capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga. Non ci interessa entrare nel merito del "manifesto politico", visto che Fedeli è espressione di un partito (il Pd) la cui posizione è nota. Chiediamo che il ministro si esprima sul rispetto di leggi e regole, palesemente disattese nel momento in cui gli atenei della regione patrocinano una manifestazione dichiaratamente politica».

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