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"Cosa aspettano, che all'Aedis ci scappi il morto?". Il racconto di un pediatra esasperato

Questa mattina in viale XXIII Marzo sono stati segnalati altri episodi violenti nei pressi della struttura gestita dalla cooperativa. Sono intervenute le forze dell'ordine. Il video dei furti compiuti dagli ospiti della residenza

Ancora episodi di violenza nei dintorni della residenza di Aedis di viale XXIII Marzo. A segnalare l'ennesimo intervento delle forze dell'ordine della scorsa notte è Benedetto Parodi, di professione pediatra, che vive in uno dei palazzi adiacenti agli alloggi assegnati ai minori non accompagnati, gestiti dalla cooperativa. "Mi sono svegliato verso le 4 di mattina perché ho sentito confusione per via di una rissa – spiega Parodi –. Così ho chiamato la Polizia. Nel frattempo nel cortile interno ho percepito dei movimenti. Così mi sono affacciato e ho visto alcuni ragazzi della comunità che stavano scavalcando le recinzioni tra i vari spazi comuni degli edifici portando con loro delle biciclette. Le forze dell'ordine li hanno poi colti sul fatto".

Alla richiesta di raccontarci cosa sta succedendo negli ultimi mesi Parodi è un fiume in piena: "Non ne possiamo davvero più. Anche questa mattina verso le nove si sono sentite urla, rumori di mobili spaccati e persone concitate che correvano e gridavano". Parodi incalza: "Se il prefetto, i rappresentanti del Comune di Udine e le forze dell'ordine non faranno chiudere la struttura in breve tempo non so come possa andare a finire". E sottolinea: "Stanno aspettando che ci scappi il morto? Sono tre anni che sopportiamo di tutto e di più. Questi ragazzi, tra l'altro, fanno le risse sulla rampa d'acceso ai garage, sul marciapiede adiacente e in strada. Basta un attimo che provochino un incidente facendosi male loro o, peggio, facendo male a qualcun'altro".

La richiesta è solo una: che i ragazzi vengano spostati in un'altra sede. "Come già detto dai miei vicini di casa, stiamo raccogliendo le firme per richiedere che questo scempio finisca una volta per tutte. Di lavoro faccio il pediatra, seguo 4 mila e 500 pazienti. Come posso garantire loro l'assistenza migliore se sono distrutto dalla mancanza di sonno e dallo stress che questa situazione sta comportando a tutti noi". E aggiunge: "Non mi importa dove li metteranno, devono andare via da qui. Ed è quello che dirò al vice sindaco Alessandro Venanzi e al capo della Polizia locale Eros Del Longo con cui ho un appuntamento il 13 settembre prossimo. E lo ribadirò al prefetto Massimo Marchesiello, se mi darà riscontro per incontrarci la prossima settimana come ho richiesto alla sua segretaria proprio questa mattina". Parodi conclude: "Questo sistema non funziona, siamo in balia delle intemperanze di questi ragazzini e questi soggetti non hanno paura di nulla. Sembra che siano intoccabili. Vorrei davvero sapere chi ha autorizzato l'apertura di questa comunità e avvalora una gestione inesistente e fallace sotto tutti i punti di vista".

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